Il giorno dopo le polemiche innescate da Europa Verdi sui piani del governo in materia energetica.

Arriva comunicazione dal ministero dell’ambiente e della sicurezza su un atto del ministro Pichetto Fratin per la rimodulazione della produzione di energia da carbone e da olio combustibile.

Si ferma la centrale di Monfalcone, niente più carbone

Nei fatti, il Ministro ha chiesto a Terna di fermare la produzione di energia elettrica derivante da olio combustibile e dalla centrale a carbone di Monfalcone. Inoltre è stato chiesto di ridurre al minimo la produzione di energia dalle altre centrali a carbone, mantenendo invariata quella da bioliquidi sostenibili e da biomasse solide. 

L’atto del ministro Pichetto Fratin è riferito agli impianti di Terna e riprende quelli che erano gli obiettivi stabili già a marzo per per l’ottimizzazione dell’uso dei diversi combustibili che potevano sostituire il gas in un momento di mancanza di approvvigionamenti.

“Gli stoccaggi riempiti all’82% già a fine giugno e la maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili ci hanno consentito di attivare queste nuove disposizioni che riescono a tenere insieme due dei grandi obiettivi: velocizzare la decarbonizzazione garantendo la sicurezza energetica del nostro Paese”

Ora si tratta di rimodulare le materie prime da utilizzare perché il programma sugli stoccaggi del gas naturale ha raggiunto livelli superiori a quelli previsti. Il tutto accompagnato da una contrazione della domanda elettrica, da un incremento della produzione idroelettrica e da fonti rinnovabili.

Per il ministro un passo verso la decarbonizzazione

L’uso del carbone quindi ritorna ai parametri pre-crisi energetica, la guerra in Ucraina aveva creato un vuoto nell’approvvigionamento di gas, comportando un aumento nell’uso di quelle materie prime come il carbone.

“In poche parole – dichiara il ministro Pichetto Fratin – fermiamo le centrali a olio combustibile e teniamo in moto, al minimo, quelle a carbone, al fine di garantire sempre la sicurezza energetica nazionale. Le politiche di diversificazione messe in atto dal Governo ci hanno consentito di raggiungere in anticipo l’obiettivo di risparmiare 700 milioni di metri cubi di gas entro il 30 settembre del 2023”.