Il giorno in cui si apre il testamento di Silvio Berlusconi e si scoprirà come il Cavaliere ha voluto dividere il suo impero tra i figli, il secondogenito Pier Silvio ammette di non aver intenzione (almeno per ora) di raccogliere l’eredità politica del padre.

«Mio padre mi manca sempre di più», ha detto Pier Silvio Berlusconi arrivato alla presentazione dei palinsesti di Mediaset, evento che è stato anche occasione di ricordare il Cavaliere, attraverso il video di cui Jerry Scotti ha fatto omaggio. L’emozione dell’amministratore delegato di Mediaset è evidente: «Papà ti amo» dice lanciando un bacio al cielo. Poi, Pier Silvio si ricompone e torna a parlare dei ricordi felici al fianco del padre:

La sua mancanza cresce più passano i giorni, ogni giorno di più, è una mancanza totale, era un papà di una dolcezza infinita… Ha dato a noi figli la possibilità di camminare sulle nostre gambe senza di lui, prima che succedesse quello che è successo. Ricordo quando lui è sceso in politica, io fui travolto nella gestione dell’azienda. Un giorno avevamo le nostre agende a fianco, la mia e la sua, mi disse: ma quanti appuntamenti hai? Ormai sei diventato me.

Tale padre, tale figlio? «No, non scenderò in politica»: questa la risposta di Pier Silvio Berlusconi

A sentire i racconti del legame profondo che univa padre e figlio, viene da pensare che Pier Silvio voglia seguire le orme del Cavaliere anche nella gestione degli affari politici, oltre che di quelli aziendali.

Per il momento però la smentita che arriva da parte del secondogenito di Berlusconi è piuttosto netta: «Assolutamente no», dichiara ai giornalisti, salvo poi far emergere qualche piccola incertezza, risolta nell’enumerazione di tre validi motivi che (al momento) tengono l’erede del Cavaliere fuori dalla politica.

L’idea, più dal punto di vista emotivo che razionale mi era anche venuta. Penso che la politica sia un mestiere serio, da studiare e imparare, quindi non mi pare giusto buttarsi così, senza esperienza. Allo stesso tempo non è giusto lasciare le cose a metà: Mediaset è importante, non potrei andarmene all’improvviso. Il terzo motivo è che non vedo emergenze nazionali: c’è un governo votato dagli elettori, Forza Italia può garantire la stabilità di governo.

Pier Silvio Berlusconi parla anche della premier Giorgia Meloni, raccontando di un rapporto personale basato sulla reciproca stima: «Ho un buon rapporto personale con Giorgia Meloni, la conosco da anni, c’è stima personale: è giovane e decisa»

Infine, il CEO di Mediaset si scaglia contro coloro che, all’indomani della morte del padre, hanno alimentato false voci sulla fine che avrebbero fatto i suoi averi, a partire dalla villa di Arcore, che alcuni avevano detto sarebbe stata trasformata in un museo. Inoltre, ribadisce il figlio del Cavaliere, mai nessuno in famiglia ha ipotizzato una qualche cessione dell’emittente televisiva a cui lui è a capo:

In famiglia non abbiamo mai parlato di vendita di Mediaset, che qualcuno l’abbia detto e scritto sì, mi ha dato molto fastidio.

Nella giornata di domani, sapremo di più sul documento.