La centrale nucleare di Zaporizhzhia sarà colpita da un attacco sferrato questa notte, tra il 4 e il 5 luglio, dall’Ucraina. La denuncia arriva direttamente dalla Russia che entra nei dettagli su come verrà eseguito il presunto attacco.

L’Ucraina e il suo attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, per la Russia saranno usati anche droni kamikaze

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è sempre più uno dei nodi più problematici del conflitto in Ucraina. Le due nazioni contendenti continuano, infatti, ad accusarsi a vicenda dei rischi di un possibile attacco all’impianto.

Dopo le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha denunciato l’intenzione della Russia di minare la zona della centrale, arriva ora la risposta di Mosca. A parlare è Renat Karchaa, consigliere del capo di Rosenergoatom, l’azienda statale russa per le centrali nucleari, intervistato dall’emittente televisiva ‘Russia 24’.

Karchaa si dice convinto che stanotte, tra il 4 e il 5 luglio, l’Ucraina sferrerà un attacco all’impianto nucleare ed entra nei dettagli di come l’azione verrà condotta.

“Oggi ho ricevuto informazioni che sono autorizzato a esprimere: 5 luglio, letteralmente di notte, al buio, le forze armate ucraine cercheranno di attaccare la centrale nucleare di Zaporizhzhia usando armi a lungo raggio ad alta precisione e veicoli aerei senza pilota kamikaze“.

Cosa succede se la centrale nucleare di Zaporizhzhia esplode?

La situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, preoccupa fin dall’inizio del conflitto. Per questo motivo, l’AIEA (Agenzia internazionale per l’energia atomica) ha inviato ripetutamente i propri tecnici e il suo stesso direttore Rafael Grossi, per valutare la condizione effettiva dell’impianto.

Un eventuale attacco alla centrale e la conseguente esplosione avrebbe conseguenze disastrose per l’Ucraina ma anche per gran parte dell’Europa. Gli esperti ritengono, infatti, che dalla centrale si sprigionerebbe una nube radioattiva le cui conseguenze saranno di duplice natura:

  • avvelenamento da radiazioni, per coloro esposti a quantità abbastanza elevate ma non mortali, dal quale sarebbe possibile riprendersi nel giro di qualche settimana o mese
  • aumento dei casi di cancro nei prossimi anni/decenni, per coloro esposti a dosi più ridotte di radiazioni

Alla luce di analisi tanto catastrofiche, continua a sorprendere la spregiudicatezza e la superficialità con cui le due parti in causa continuano a parlare pubblicamente della centrale di Zaporizhzhia.