Arrivano nuovi chiarimenti da parte dell’Inps sul bonus da 500 a 3000 euro a favore degli autonomi, delle partite Iva e dei lavoratori agricoli per quanto concerne i periodi di sospensione e di come si possa calcolare l’indennità spettante. Due, in particolare, sono le nuove interpretazioni fornite dall’Istituto previdenziale che riguardano i lavoratori agricoli per la particolarità delle sospensioni della propria attività, rispetto a quella delle altre figure professionali ammesse al bonus: la prima riguarda la possibilità di considerare come sospensione anche una parte dell’attività produttiva e, non necessariamente, il complesso dell’impresa; la seconda novità riguarda il metodo di calcolo dell’indennità spettante che, nello stesso periodo di 15 giorni, può moltiplicare i pacchetti da 500 euro anche per due o per tre.

Il bonus da 500 a 3000 euro è stato stanziato dal governo guidato da Giorgia Meloni per l’emergenza alluvioni nelle zone colpite dell’Emilia Romagna, della Toscana e delle Marche. Insieme alla nuova formula di ammortizzatore sociale per i lavoratori alle dipendenze, il bonus rappresenta la corrispondente misura per i lavoratori autonomi.

Bonus 500-3000 euro agricoli per alluvioni: nuove istruzioni Inps su calcolo indennità e sospensioni

L’Inps è intervenuto nei giorni scorsi per chiarire meglio come e per cosa dovrà essere richiesto il bonus da 500 euro dei lavoratori autonomi, a sostegno della sospensione dell’attività per le alluvioni verificatesi in Emilia Romagna, Toscana e Marche a partire dallo scorso 1° maggio. Il decreto 61 del 2023, che fissa gli strumenti e le condizioni per l’accesso agli aiuti per le popolazioni colpite dal maltempo, stabilisce che le partite Iva, i collaboratori coordinati e continuativi, i liberi professionisti, i titolari di rapporti di agenzia i rappresentanza commerciale che abbiano dovuto sospendere la propria attività in ragione delle condizioni climatiche, possano richiedere l’indennità di 500 euro per ogni periodo di 15 giorni di fermo, fino a un massimo di sei periodi e per un totale di 3000 euro.

La circolare dell’Istituto previdenziale numero 2458 del 2023, tuttavia, spiega maggiormente nel dettaglio le condizioni di accesso al bonus dei lavoratori autonomi agricoli. Il primo chiarimento riguarda le modalità per le quali si debba considerare la sospensione dell’attività. Trattandosi di un’attività che, per specifici settori o processi produttivi non può fermarsi senza causare la perdita irrimediabile del tutto (si pensi, ad esempio, all’allevamento), la richiesta di bonus può essere presentata anche per la chiusura di singole fasi di attività. Pertanto, non necessariamente il lavoratore agricolo deve aver chiuso complessivamente la propria azienda per giustificare la richiesta dell’indennità, ma anche solo parti di essa, continuando l’attività per le fasi necessarie.

Partite Iva e autonomi, come calcolare quanto spetta di indennità per le alluvioni in Emilia Romagna?

In virtù di questa precisazione, l’Inps spiega che, per i singoli pacchetti di 15 giorni di sospensione dell’attività, il lavoratore agricolo possa chiedere più bonus di 500 euro. Si pensi, ad esempio, ai primi 15 giorni di maggio, interessati dalla prima alluvione dei primissimi giorni del mese. A causa delle forti precipitazioni, gli allevatori delle zone danneggiate potrebbero aver dovuto chiudere l’attività per specifiche giornate, come dal 3 al 5 maggio, dall’8 all’11 maggio e dal 13 al 15 maggio. In una situazione di questo tipo, il lavoratore agricolo può richiedere, per lo stesso periodo di 15 giorni, tre volte il bonus di 500 euro per un totale di 1500 euro. La richiesta può essere fatta con una singola domanda per ciascun mini-periodo di sospensione, oppure con una sola istanza nella quale siano descritti i tre mini-periodi di sospensione.

Infine, a testimonianza delle sospensioni e in caso di controlli, l’Inps chiarisce che il lavoratore autonomo possa produrre ogni tipologia di documentazione utile a provare le difficoltà riscontrate. Ad esempio, le comunicazioni inviate alle assicurazioni o agli altri enti e autorità, le registrazioni audio e video, le lettere inviate per comunicare ritardi negli adempimenti dei contratti, le fatture relative a spese sostenute per ripristinare parti dell’azienda agricola danneggiata, e così via.