Chi può anticipare la pensione prima dei 67 anni di età?  Chi è nato nel 1967, quando andrà in pensione? Come si fa a lasciare il lavoro prima dei 67 anni? Chi ha 25 anni di contributi può andare in pensione? Sono molte le domande pervenute nelle ultime ore che richiamano alla responsabilità di una scelta previdenziale equa, in linea con le aspettative future.

In molti si chiedono: ce la farà il governo Meloni a implementare il sistema previdenziale italiano senza penalizzare i lavoratori? Non è una domanda da “un milione di dollari”, ma la riflessione attenta di un lettore che, tra filosofia e frasi fatte, ha centrato il punto su un enigma complesso. Analizziamo insieme i punti salienti dell’uscita anticipata prima dei 67 anni di età, ma soprattutto i punti critici della Riforma pensioni targata Meloni.

Pensioni 2023/2024: chi può andare in pensione prima dei 67 anni?

Nella legge di Bilancio 2023 sono state confermate alcune misure, mentre altre sono state modificate senza tener conto della delusione dei lavoratori. A partire dal 1° gennaio 2023, è stata introdotta Quota 103, una misura che, per molti aspetti, richiama la formula Quota 41 ibrida, composta da un requisito anagrafico che non scende al di sotto i 61 anni e un accumulo contributivo minimo di 41 anni.

In altre parole, nel 2023 è possibile andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi, oltre ad altre condizioni maturate entro il 31 dicembre 2023. Questa è la forma di flessibilità anticipata in deroga promossa dal governo Meloni, rispetto alla norma imposta dalla legge Fornero.

La riforma pensioni è attesa con grande clamore poiché si suppone che possa mettere ordine nel complesso sistema previdenziale italiano.

Tuttavia, le prospettive future migliori non intravedono altre forme di uscite flessibile anticipata a causa della scarsità delle risorse finanziarie. Attualmente, le direttive del governo Meloni per il quadro previdenziale italiano non sono chiare.

Si intravede l’assenza di un vero programma pensioni. D’altra parte, i fattori che contribuiscono alla crisi previdenziale sono molteplici, tanto da rendere poco fattibile una soluzione intrinseca nel cuore del sistema.

Non si esclude che il 90% delle misure pubblicizzate di recente non saranno inserite nella Manovra 2024. Potrebbe saltare il ripristino dell’Opzione donna e anche il rinnovo dell’anticipo pensionistico Ape sociale, senza escludere le difficoltà nell’implementare la Quota 41.

Chi può anticipare la pensione prima dei 67 anni di età? 

La nuova riforma pensioni 2024 dovrebbe includere condizioni privilegiate per alcune categorie di lavoratori o per coloro che aderiscono a un trattamento anticipato, invece di concentrarsi esclusivamente sull’aumento dell’età pensionabile previsto per il 2026. 

Anticipare la pensione prima delle regole imposte dalla legge Fornero significa accedere a una serie di deroghe, agevolazioni e indennità previste nel sistema previdenziale italiano. Si tratta dell’accesso a trattamenti previdenziali riconosciuti in presenza dei requisiti anagrafici e contributivi. Tuttavia, è necessario considerare che anticipare la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata ordinaria comporta delle limitazioni o penalizzazioni.

In particolare, per la pensione di vecchiaia è richiesta un’età pensabile di 67 anni e almeno 20 anni di contributi. Per la pensione anticipata ordinaria, invece, è necessario un accumulo contributivo di 41 o 42 anni e 10 mesi.

Come lasciare il lavoro prima dei 67 anni?

Fortunatamente, esistono diversi modi per anticipare l’uscita prima dei 67 anni di età, come ad esempio la pensione di vecchiaia anticipata per le persone con disabilità, la pensione anticipata Opzione donna, l’anticipo pensionistico Ape sociale, Quota 41 precoci, pensioni lavoratori usuranti a turni notturni, la cristallizzazione del diritto di Quota 100, Quota 102, Quota 103 e molte altre.

Chi è nato nel 1967 quando andrà in pensione?

A 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia o alla pensione anticipata quota 41, con un accumulo contributivo di almeno 41 o 42 anni e 10 mesi. Questi requisiti rimarranno congelati fino al 2026, successivamente verranno adeguati in base all’aspettativa di vita.

Tuttavia, per le persone con disabilità possono accedere alla pensione di vecchiaia a 56 anni per le donne e 61 per gli uomini, con almeno 20 anni di contributi, a condizione che soddisfino il requisito sanitario. In sostanza, è necessario ottenere la certificazione da parte della Commissione medica ASL – INPS che attesti almeno l’80% di invalidità.

Chi ha 25 anni di contributi può andare in pensione?

Con un accumulo contributivo di almeno 25 anni, è possibile andare in pensione a 67 anni con la pensione di vecchiaia.

In pensione con Opzione donna a 60 anni di età

Possono andare in pensione con Opzione donna le donne lavoratrici che rientrano nei seguenti requisiti:

  • età anagrafica pari a 60 anni, ridotta in presenza di figli a 59 o 58 (con uno o più figli);
  • almeno 35 anni di contributi;
  • provenienti da imprese in crisi, per cui è presente un tavolo attivo di gestione della crisi aziendale;
  • caregiver, secondo le disposizioni previste nella legge quadro 104;
  • invalidità civile dal 74%.

Attenzione, i requisiti anagrafici e contributivi e le altre condizioni devono essere soddisfatti entro il 31 dicembre 2022.

In pensione con Quota 41 precoci

I lavoratori precoci sono i lavoratori che possiedono un accumulo contributivo minimo di 12 mesi prima dei 19 anni di età, incluso i 41 anni di contribuzione e le altre condizioni previste dall’attuale normativa.

L’appartenenza a una delle categorie meritevoli di tutela è un requisito indispensabile per l’accesso alla misura. Non è previsto alcun requisito anagrafico.

Anticipo pensionistico Ape sociale

L’Ape sociale permette di lasciare il lavoro a 63 anni con un accumulo contributivo minimo di 30, 32 e 36 anni in base alla categoria di lavoro.

Possono accedere a questo trattamento i lavoratori che rientrano nelle categorie meritevoli di tutela, come disoccupati, caregiver, invalidi civili e lavoratori gravosi.