Michelle Maria Causo è stata uccisa lo scorso 28 giugno nel quartiere Primavalle di Roma, ma il suo delitto presenta ancora alcuni punti da chiarire: dal movente fino alla presenza di eventuali complici. Ma intanto la famiglia della 17enne ha lanciato un appello per mettere un freno alle “ricostruzioni fantasiose” su quanto accaduto in vista dei funerali, previsti per mercoledì 5 luglio.

L’appello dei genitori di Michelle, uccisa a 17 anni: “Chiediamo un compassionevole silenzio”

La famiglia di Michelle ha chiesto rispetto e silenzio, tramite gli avvocati Claudia Di Brigida e Antonio Nebuloso.

Alla luce delle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa da più persone, in particolare da coetanei della ragazza, dalle quali emergerebbero – ci si permette di dire – fantasiose ricostruzioni circa il movente del reato, tali persino, in alcuni casi, da pregiudicare l’onore e il decoro della vittima e tenuto conto, peraltro, dello stato ad oggi embrionale delle indagini giudiziarie, si chiede – in vista delle esequie che si svolgeranno il giorno 5 luglio – di serbare un compassionevole silenzio, onde onorare al meglio il ricordo di Michelle, nel rispetto dell’inconsolabile dolore dei suoi familiari.

La famiglia ha inoltre tenuto a mandare un messaggio di ringraziamento, esprimendo

apprezzamento per le tantissime manifestazioni di solidarietà e cordoglio da parte di amici, conoscenti e comuni cittadini nei confronti della povera Michelle Maria Causo, rimasta vittima, come noto, di un efferato, quanto immotivato delitto.

Alla fiaccolata in memoria della ragazza, organizzata ieri 3 luglio nel quartiere, hanno partecipato centinaia di persone.

Il movente dell’omicidio

Il primo punto ancora da chiarire è il movente del terribile omicidio. Gli inquirenti, infatti, non credono alla versione del presunto killer della ragazza. Durante l’interrogatorio di fronte al gip del tribunale dei Minorenni ha dichiarato che avrebbe ucciso la coetanea per un piccolo debito di droga. Una somma irrisoria: 20/30 euro che l’arrestato avrebbe dovuto restituire alla vittima. ma in realtà potrebbe esserci ben altro.

Un’ulteriore ipotesi è che il ragazzo abbia tentato un approccio: rifiutato da Michelle, avrebbe perso la testa. Nella periferia romana si parla però di un debito di 1500 euro contratto con la vittima. La teoria che la famiglia avrebbe etichettato, appunto, come “ricostruzione fantasiosa”.

Al momento all’arrestato è stato contestato il reato di omicidio volontario, aggravato dal vilipendio e dall’occultamento di cadavere. Però, a queste accuse, potrebbero anche essere aggiunte altre aggravanti. Il giovane è stato incastrato dalla testimonianza di un vicino, che l’ha visto trascinare il cadavere, nonché dalla scia di sangue dal pianerottolo della sua casa.

I presunti complici e l’arma del delitto

Al momento sembrerebbe che il killer abbia fatto tutto da solo. Però non è possibile escludere completamente la pista dei complici. Il 17enne potrebbe aver chiamato qualcuno dopo il delitto per sbarazzarsi del corpo della vittima. Su questo punto i risultati delle analisi sui telefonini sequestrati, dell’assassino come di Michelle, potrebbero dare delle risposte.

L’arma del delitto è un coltello da cucina. Ma perché Michelle ha accettato di andare a casa del 17enne, diventato poi il suo carnefice? A questa domanda non c’è ancora una risposta. Secondo l’esame autoptico, la ragazza è stata colta di sorpresa e non ha avuto il tempo di reagire. Si fidava di lui: anche nei giorni precedenti era passata a trovarlo.

Le indagini sul delitto di Primavalle

Nei prossimi giorni, riporta l’AGI, ci sarà sicuramente un nuovo sopralluogo della Polizia Scientifica nella casa dell’orrore di via Giuseppe Dusmet. Potrebbero essere individuati ulteriori elementi per fare luce dell’atroce delitto. Al vaglio ci sono anche buste, teli e coperte rinvenuti nel carrello utilizzato per trasportare il corpo della 17enne. O.D.S., queste le iniziali del suo nome, potrebbe averli usati per pulire il pavimento sporco di sangue. Un tentativo comunque non andato a buon fine, come quello di nascondere il cadavere.

Altri dettagli fondamentali arriveranno dall’analisi delle memorie dei telefonini, come anche di altri apparecchi acquisiti nel corso della perquisizione in casa del presunto killer. Potrebbero contenere le informazioni utili a ricostruire la natura dei rapporti fra Michelle e il coetaneo.

I funerali di Michelle Causo

Mercoledì 5 luglio si terranno le esequie della ragazza presso la Chiesa di Santa Maria della Presentazione, in via di Torrevecchia 1104 a Roma. Facile immaginare che centinaia di persone vorranno dare l’ultimo saluto a Michelle. Stringendosi, ancora una volta, intorno alla sua famiglia e al fidanzato.