L’Aula della Camera esamina oggi, martedì 4 luglio 2023, gli emendamenti alla proposta di legge sul voto ai fuori sede. Un argomento di cui si parla ormai da tanto tempo, ma a proposito del quale i problemi sono ancora tantissimi. Il deputato di Fratelli d’Italia Guerino Testa commenta: “Oggi scriviamo una bella pagina per la democrazia”. Dall’altra parte però, l’opposizione è di tutt’altra opinione. Scopriamo perchè.
In Aula si esamina il voto ai fuori sede
C’è grande entusiasmo tra la maggioranza in Aula. Guerino Testa infatti, deputato del partito guidato dall’attuale premier Giorgia Meloni, si dice contento per ciò che avviene in questa giornata, nonostante l’atteggiamento dell’opposizione. Secondo il politico infatti i suoi “rivali” non sarebbero in grado di capire la portata e l’importanza del voto ai fuori sede.
Ecco le sue dichiarazioni di oggi, martedì 4 luglio 2023
Oggi scriviamo una bella pagina per la democrazia: il via libera alla legge che introduce il voto in un Comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura fissa un principio di civiltà.
E ancora afferma Guerino Testa di FdI:
È un ulteriore passo nel percorso di riavvicinamento nel rapporto tra cittadini e Istituzioni che la cattiva politica aveva minato. Spiace per l’atteggiamento dell’opposizione, incapace di cogliere la portata di uno strumento moderno e innovativo.
Cosa dicono le opposizioni?
Di un’idea molto diversa è, tra gli altri, Marianna Madia, deputata del Partito democratico. La politica, intervenendo alla Camera durante la discussione sulla proposta di legge del voto ai fuori sede, riferisce di avere davanti una “maggioranza sorda” che stravolge completamente le cose.
La nota della dem recita così:
Abbiamo di fronte una maggioranza sorda, che stravolge una proposta di legge in quota opposizione sul voto ai fuori sede, che già c’è in tutte le democrazie avanzate, attraverso una delega che dilata tutti i tempi e che così va ben oltre le prossime elezioni europee, ma soprattutto toglie la possibilità a milioni di persone, spesso giovani studenti o lavoratori, di votare alle elezioni politiche.
Per Madia, il metodo che la maggioranza sta utilizzando in questo momento non sarebbe democratico. Il motivo? La dem riferisce che la proposta di legge fatta dall’opposizione verrebbe, di fatto trasformata, in una delega in bianco dal governo.
Dunque c’è un problema di merito: quello di togliere di mezzo le elezioni politiche, ovvero quelle più importanti, cuore dell’introduzione nel nostro ordinamento di questo diritto di voto per i fuori sede. È allora del tutto evidente che governo e maggioranza hanno un problema serio con le nuove generazioni del nostro Paese.
Sempre dal Pd arriva la reazione del deputato Silvio Lai. Il politico accusa la destra di utilizzare un espediente normativo per impedire di far votare fuori dal proprio Comune di residenza studenti, lavoratori e cittadini con problemi di salute alle prossime elezioni europee. Il dem spiega:
Il testo della legge proposta dal gruppo Pd, assunto in Commissione come testo base, che avrebbe consentito di favorire il diritto di voto fin da subito è diventata per mano del governo e della maggioranza solo una legge delega dove peraltro viene stralciata la possibilità di prevedere che la nuova norma possa riguardare anche le elezioni politiche.
E infine:
È evidente che destra e governo si muovono in senso contrario rispetto alla necessità di favorire la partecipazione alle competizioni elettorali. Un ulteriore segno che destra e democrazia fanno fatica a convivere sotto lo stesso tetto.
Anche dalle fila di Azione arrivano grandi critiche nei confronti della maggioranza. In particolare Giulia Pastorella, deputata e vicepresidente del partito di Carlo Calenda, scrive un post su Twitter in cui invita i fuori sede a “scordarsi” di votare per le prossime elezioni, le Europee che si terranno l’anno prossimo, nel 2024.