Una bambina è nata con qualche giorno di anticipo rispetto alla data prevista a bordo di un treno Frecciabianca proveniente da Roma e diretto a Torino. Il parto è stato portato a termine da un’operatrice sanitaria, assistita da una collega ostetrica e dal personale ferroviario.

Bambina nata sul Frecciabianca: il travaglio, la fermata imprevista ad Arquata Scrivia e il parto

Anche nel mondo difficile, a volte frustrante, delle ferrovie nazionali, possono capitare delle favole. Niente scioperi, come quello imminente del prossimo 13 luglio, o guasti che mandano in tilt le linee frequentate quotidianamente da migliaia di pendolari. No, quanto accaduto a bordo di un Frecciabianca di Trenitalia, appartiene senza dubbio al mondo incantato delle fiabe.

Il convoglio partito da Roma e diretto a Torino è stato, infatti, costretto a una fermata di emergenza poco dopo aver lasciato Genova. Il motivo: una passeggera entrata in travaglio e pronta a partorire con qualche giorno di anticipo rispetto alla data prevista.

Il Frecciabianca ha effettuato, dunque, una fermata di emergenza ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria. Il parto è portato a buon fine grazie al pronto intervento di un’operatrice sanitaria, Isabella Carnero, diretta a Torino per far visita a sua madre, assistita dal personale di Trenitalia – il capotreno Loredana Ferreri e il caposervizio Andrea Luschi – e da una sua collega ostetrica, Daniela Sanfilippo, in videochiamata.

La bambina è nata in appena 40 minuti e la madre e sua figlia sono poi stati trasportate all’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure.

Grande collaborazione tra personale Trenitalia, sanitari e passeggeri

Tutti i partecipanti porteranno con loro il ricordo di un viaggio decisamente fuori dal comune, dove la partecipazione e la collaborazione di tutti hanno contribuito al lieto evento.

Ne è consapevole la Carnero, che loda l’impegno di coloro che l’hanno assistita, senza dimenticare il contributo anche degli altri passeggeri del treno.

“Il personale di Trenitalia è stato perfetto, ha collaborato in ogni manovra, così come i viaggiatori. La mamma si è sentita protetta mentre stava dando alla luce la sua seconda figlia. Ho capito, inoltre, che tutte le stelle si erano allineate quando, chiedendo degli asciugamani, una viaggiatrice di 86 anni ha aperto la sua valigia e me li ha dati. Erano profumati, puliti e perfino stirati. Una roba di altri tempi”.

Felice e soddisfatta di aver preso parte a un momento simile anche la capotreno Loredana Ferreri.

“Si è trattato di una giornata di lavoro davvero particolare e, ovviamente, senza precedenti […] Lavoro in Trenitalia dal ’95, e questo penso resterà il giorno più adrenalinico e bello della mia carriera“.

Dunque, tutto è bene quel che finisce bene? Non esattamente, dal momento che il treno è arrivato a Torino con 30 minuti di ritardo. Perché va bene la favola, ma per i miracoli ci stiamo ancora lavorando.