La grande cantante Fiorella Mannoia scende ancora più in campo contro l violenza sulle donne lanciando la fondazione Una Nessuna Centomila, che prende il nome dal concerto evento di Campovolo. La presentazione ufficiale si è svolta a Roma, nella Casa Internazionale delle Donne dove è stato anche annunciato un grande concerto per il prossimo 26 settembre all’Arena di Verona. Nel corso dell’evento presenti al suo fianco Giulia Minoli, Lella Palladino e Celeste Costantino con le quali coordinerà il lavoro più istituzionale della nuova fondazione. Proprio Fiorella Mannoia e Celeste Costantino hanno rilasciato un’intervista a TAG24.

Fiorella Mannoia l’intervista video per la fondazione Una Nessuna Centomila, al suo fianco Celeste Costantino

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Fiorella Mannoia è felice di lanciare la fondazione Una Nessuna Centomila come spiega ai microfoni di TAG24: “Ci siamo rese conto che quel concerto non bastava, abbiamo il dovere di andare avanti perché la violenza sulle donne peggiora di giorno in giorno ed è un’emergenza nazionale. Abbiamo deciso di fare una fondazione, un qualcosa di solido che rimane per affrontare questo problema“, poi sottolinea come il suo sarà il ruolo più artistico che riguarda in particolare la programmazione degli eventi come quello all’Arena di Verona “Io mi occuperò della parte artistica, ma c’è bisogno anche di persone competenti che abbiano esperienza nella lotta alla violenza. Vogliamo cambiare la mentalità, le leggi da sole non bastano”.

“Noi vogliamo dedicare questa giornata della fondazione a Michelle Causo“, sono state le parole di Fiorella Mannoia quando nominiamo la giovane 17enne uccisa a Primavalle In poche parole è difficile spiegare perché sono sempre più i giovani a uccidere le donne, dobbiamo anche sottolineare che gira tanta droga e non se ne parla mai. L’uso di quelle sostanze esalta ed annebbia, sicuramente non aiuta mentalità già malate”. Su questo aspetto interviene con forza l’attivista politica Celeste Costantino ex deputata di Sinistra Italiana ora vicina al Partito Democratico “La violenza sulle donne è un problema di ordine culturale, non si deve più parlare di raptus di follia o gesti di gelosia. Bisogna affrontare il tema alla radici, noi crediamo tanto nei giovani e crediamo a qualcosa che esiste. Bisogna credere nei giovani e in un paese che si è preso poco cura di loro. Questo è un paese che si è preso poca cura dei giovani, sono i ragazzi a chiedere dopo la pandemia uno psicologo nelle scuole. Stiamo accogliendo questo grido di allarme, Fiorella Mannoia ha dato oltre 200 mila euro a 7 centri antiviolenza che faticano a pagare le operatrici”.

La critica della Costantino al ddl del Governo Meloni

Questo è il motivo per cui siamo nate, vogliamo dare continuità ad un’intervento che non può arrivare sempre a posteriori. Noi piangiamo la morte di Michelle, ma non si può affrontare questo come un problema emergenziale perché strutturale“, proprio per questo non promuove il ddl varato dal Governo Meloni dove a suo dire non ci sono risposte concrete per la prevenzione della violenza sulle donne “Nel decreto legge mancano delle cose, nessun governo si è preso cura delle donne. Voglio ricordare che c’è la Convenzione di Istanbul firmata dal nostro paese ormai 10 anni fa e va interpretata in ogni parte, non solo in quella più sicuritaria perché è carente nella prevenzione”

Fiorella Mannoia chiude lanciando un appello, perché la rivoluzione non può essere legislativa bensì deve essere culturale: “Avere leggi più severe va bene, ma a volte manca l’applicazione. Bisogna poi lavorare per cambiare la mentalità dei giovani, a cominciare dai giovani l’educazione sentimentale per portare il messaggio di rispetto per l’essere umano”.