Quale scegliere tra il bonus ristrutturazioni, quello sull’abbattimento delle barriere architettoniche e il superbonus per i lavori di casa? La conferma del bonus anti barriere architettoniche fino a tutto il 2025 ridisegna il sistema delle agevolazioni per i lavori edilizi di ristrutturazione nelle abitazioni e nei condomini, con un ventaglio di proposte di sconti a più lungo raggio rispetto al superbonus e agli altri bonus edilizi. Inoltre, non sono da trascurare le possibilità di beneficiare di uno sconto alto e di più semplice utilizzo che copre il 75 per cento delle spese sostenute per gli interventi, oltre a poter trasferire il credito rientrando velocemente degli investimenti effettuati.

Bonus ristrutturazioni, barriere architettoniche o superbonus: quale scegliere per i lavori di casa?

Per vari motivi, dunque, scegliere il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche al 75 per cento di sconto può essere, al giorno d’oggi, più vantaggioso rispetto alle altre agevolazioni edilizie e allo stesso superbonus. Con il bonus anti barriere architettoniche si possono rifare le parti comuni dei condomini, rendendo l’accesso alle persone con difficoltà motorie più agevole, anche mediante la costruzione di ascensori. Ma le novità emerse negli ultimi giorni risiedono nella circolare emanata dall’Agenzia delle entrate, la numero 17/E, che ammette i lavori agevolati di questa tipologia di bonus anche per i singoli appartamenti dei condomini.

Quale scegliere per detrazione, sconto in fattura e cessione dei crediti?

Per i contribuenti si tratta di scegliere su una più ampia rosa di possibili lavori, includendo anche il poter cambiare gli infissi e le finestre, il bagno e il pavimento, oltre alle porte di casa. Con un vantaggio che arriva al 75 per cento di sconto, calcolato su un massimale di spesa di 50mila euro, per un totale di 37.500 euro di bonus. È importante che, nella scelta degli interventi da effettuare, i contribuenti abbaino bene a mente i lavori ammissibili che sono quelli rientranti nel decreto del ministero di Lavori pubblici numero 236 del 1989.

La circolare dell’Agenzia delle entrate raccomanda di rifarsi a questo provvedimento di legge, anche nel caso di consulenza da parte dei Caf nei confronti dei quali, nel dettaglio, la circolare stessa è stata emanata. Da questo punto di vista, il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche può essere considerato maggiormente vantaggioso di altri bonus edilizi, come il bonus ristrutturazione, e di più facile fruizione del superbonus, quest’ultimo peraltro avviato verso una lenta riduzione del vantaggio fiscale.

Bonus ristrutturazioni barriere superbonus: quale offre il maggiore vantaggio fiscale?

Rispetto al bonus ristrutturazioni ordinario, la percentuale di beneficio dell’abbattimento delle barriere architettoniche è più alta. Il bonus casa, infatti, assicura la detrazione fiscale del 50 per cento per il 2023 e 2024, riducendosi ulteriormente nel 2025 al 36 per cento. L’agevolazione anti barriere architettoniche può essere considerata più vantaggiosa anche del superbonus che, nel 2023, è sceso di beneficio fiscale al 90% per i lavori di nuovo avvio, in attesa delle ulteriori riduzioni dei prossimi anni (70% nel 2024 e 65% nel 2025). Rispetto al superbonus, inoltre, il bonus 75% non contiene i vincoli del quoziente reddituale entro i 15.000 euro all’anno, previsto dal 2023 per il 90%.

Ecco un’analisi anche sullo sconto

Sicuramente, tra i vantaggi da non trascurare, vi è la possibilità di rientrare più velocemente delle spese effettuate per i lavori mediante la cessione del credito d’imposta e l’applicazione dello sconto in fattura. Il bonus anti barriere, rispetto al superbonus e alle altre agevolazioni edilizie, non è stato toccato dal decreto legge 11 del 2023 che, di fatto, ha bloccato la circolazione della moneta fiscale non ammettendo più la scelta tra le due opzioni. L’Agenzia delle entrate conferma nella circolare di qualche giorno fa che sconto in fattura e cessione crediti rimarranno in vigore anche nei prossimi anni.