Tra Elly Schlein, Segretaria neoeletta del Pd, e Vincenzo De Luca, nelle quote del medesimo partito e ormai incontrastato dominus della Regione Campania (che presiede dal 2015) non scorre affatto buon sangue. La situazione si era fatta tesa già dalle prime fasi della corsa alla segreteria, quando De Luca non aveva fatto mistero di preferire la figura di Bonaccini a capo dei Dem. E poi l’armocromia, le battute acide, le risposte a tono: negli ultimi mesi i due politici, di certo pilastri del partito, hanno apparecchiato con cura una sorta di guerra civile.
E quale campo migliore per combattere questa guerra del dossier sul terzo mandato tanto agognato da De Luca? Se la relazione tra la Segretaria e il Presidente di regione non filava liscia già da tempo, ora che si presenta sempre più chiaramente la possibilità di una ricandidatura del dominus campano, i toni si sono fatti decisamente alti.
Terzo mandato per De Luca, Elly Schein non è d’accordo: “Non è previsto dalla legge”
Nella trasmissione di La7, In Onda, la Segretaria del Pd Elly Schlein non le manda di certo a dire. Per filo e per segno, individua tutti i buoni motivi per cui parlare di un terzo mandato per la Regione Campania sia da considerarsi qualcosa di cui «non frega niente a nessuno», oltre a non essere «previsto dalla legge».
Sento molto parlare di terzo mandato, vorrei ricordare che attualmente non è previsto dalla legge. Vorrei che il Pd si concentrasse sulle risposte da dare ai cittadini, delle beghe interne non frega niente a nessuno. La migliore risposta a qualche critica interna viene anche da quel consenso nell’elettorato del Pd che dobbiamo allargare, ma è il segno che c’è un tentativo di cambiamento che non piace a tutti.
Riguardo agli attacchi più personali che il Presidente campano le aveva rivolto con la sua solita verve sfacciata e pungente, Elly Schlein preferisce gettare la spugna: «Alle polemiche personali non rispondo», dice semplicemente. Poi però torna alla carica:
Sulla politica abbiamo fatto scelte che nessun segretario fa a cuor leggero, commissariato il partito a Caserta e in Campania. Sono emerse delle irregolarità gravi limitatamente ad alcune zone, ed è nostro dovere intervenire. Ogni dirigente del Pd davanti ad alcune delle immagini che abbiamo visto, deve provare ribrezzo e imbarazzo. Chi vorrà intervenire sarà in squadra insieme a noi per farlo, chi pensa che vada tutto bene così troverà me sempre dall’altra parte.
Vincenzo De Luca: “C’è gente nel Pd che ha tre, quattro mandati”
Se è vero che Schlein e De Luca hanno aperto lo scontro, è ovvio pensare che il Presidente della Campania sia pronto ad affilare le sue armi migliori, ossia quelle risposte scottanti che non servono solo a far impennare gli ascolti di Maurizio Crozza su La7 il venerdì sera.
De Luca non si trattiene nemmeno un po’ sulla replica a Schlein:
Questo problema del terzo mandato viene sollevato da gente che ha tre, quattro, cinque, sette mandati. L’onorevole Schlein ha tre mandati, già se li è concessi tra Parlamento europeo, consiglio regionale dell’Emilia-Romagna e parlamento italiano. Direbbe qualcuno che è una cacicca ante litteram.
Poi, forte della sua loquela lenta e profonda, rincara la dose parlando della figura di Pasolini durante la prestazione di una mostra dedicata all’artista:
Pasolini ha introdotto nella vita pubblica e intellettuale del nostro Paese un principio di verità con il suo radicale anti-ideologismo. Ha parlato un linguaggio di verità. Nessuno fra gli uomini intellettuali di sinistra ha parlato con più lucidità delle finzioni coltivate dalla sinistra di questo Paese. E non aveva ancora consapevolezza dell’armocromia, ma oggi sarebbe nel suo a spiegare quanto di finzione e di cialtroneria vi sia in alcune petizioni apparentemente di sinistra, ma sostanzialmente piccolo borghesi e volgari.
Insomma, Vincenzo De Luca ha sfoderato l’arsenale, ha preso la mira, e ha cominciato a lanciare frecciatine incandescenti contro la Segretaria del PD. Focus delle sue critiche è ancora il tema sempreverde dell’armocromista di Schlein, sul quale commenta:
Mi imbarazza avere gente che magari consuma 300 euro l’ora per le imbecillità. E 300 euro l’ora sono i due terzi di una pensione al minimo, e mi domando quale credibilità possa avere chi ha questo rapporto di coerenza fra il modo di vivere e il modo di parlare.