Che nel mondo faccia sempre più caldo ormai non è una novità: ogni anno sembra si riesca a battere un nuovo record, nostro malgrado. Ma nel 2023 ci si è messo anche un fenomeno climatico particolare a mettere i bastoni tra le ruote ai tentativi di mantenere l’innalzamento delle temperature al di sotto di +1,5°C: stiamo parlando di El Nino.
Si tratta di una corrente calda del Pacifico che ciclicamente, all’incirca ogni sette anni, riscalda le acque dell’Oceano centrale e orientale, con effetti anche disastrosi sull’ecosistema marino e sul clima mondiale. A dare l’annuncio del suo arrivo, che potrebbe portare temperature record in tutto il mondo, è l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO).
El Nino minaccia il clima mondiale: caldo record nei prossimi mesi
Il segretario generale della WMO, Petteri Taalas, si è espresso con toni allarmati a proposito del ritorno di El Nino e sul caldo record che poterà con sè. Secondo Taalas, infatti, la corrente del Pacifico avrà ricadute immediatamente percepibili sulle temperature di tutto il globo:
L’arrivo del Nino aumenterà di molto la probabilità di battere i record di temperatura e innescherà più caldo estremo in molte parti del mondo e degli oceani.
Da qui l’appello della WMO a tutti i Paesi del mondo, a cui si chiede di correre ai ripari e di mettere in moto dei piani per salvaguardare la popolazione e gli ecosistemi dal caldo torrido che sta per arrivare. Inoltre, avvisa sempre Taalas, con l’aumento repentino delle temperature, aumenteranno anche i rischi di eventi climatici estremi.
Avvisi tempestivi e azioni preventive nei confronti degli eventi meteorologici estremi associati con questo fenomeno climatico sono vitali per salvare vite e mezzi di sostentamento.
Dicono dalla WMO.
La Nina: il raffreddamento del Pacifico è terminato ad inizio 2023
El Nino ha la sua nemesi, il suo opposto: il fenomeno è detto “La Nina” e corrisponde, come ci si può aspettare, ad un raffreddamento delle acque del Pacifico centrale e orientale. Il fenomeno è terminato proprio all’inizio di quest’anno, lasciando spazio al suo rivale al maschile, che ci farà sudare sette camice durante i prossimi 9-12 mesi.
El Nino può presentarsi variabilmente ogni due o sette anni: l’ultima volta che ci aveva fatto visita era il 2016. In quell’occasione, l’innalzamento delle temperature del Pacifico aveva fatto registrare l’anno più caldo di sempre. In altre zone del globo, come nel Sud America, nel sud degli Stati Uniti, nel Corno d’Africa e nell’Asia centrale, El Nino porta invece abbondanti precipitazioni; mentre in Australia, Indonesia, parti dell’Asia meridionale, America centrale e nord del Sud America si manifesta con episodi di siccità.