Con un apparato industriale molto sviluppato, che permette alle industrie europee di competere a livello globale con i loro diretti competitor, l’Europa è un gigante economico e industriale attivo in molteplici settori con la necessità di approvvigionamenti costanti e sicuri di materie prime.

Avere a disposizione un apparato industriale molto diversificato nella produzione, come quello del vecchio continente, se da un lato offre il vantaggio di poter contare su produzioni continentali sicure; dall’altro, per un continente come l’Europa che non ha risorse energetiche e minerarie proprie sufficientemente in grado di soddisfare tutte le filiere industriali, rende di fondamentale importanza il nodo degli approvvigionamenti.

Per molti anni gli stati europei, per garantire le materie prime necessarie alle industrie nazionali, si sono interfacciati con gli esportatori globali in maniera autonoma; trascurando così i possibili vantaggi ottenibili da una trattativa comunitaria anziché limitata a un singolo stato.

Con la pandemia da Covid-19 e la necessità di acquisti congiunti di materiale sanitario e dei vaccini, gli stati europei hanno collaudato un sistema di acquisti congiunti in grado di rispondere, con tempi relativamente brevi, alle necessità di acquistare grandi quantità di merci con prezzi relativamente competitivi.

Applicare un modello di pianificazione, per gli acquisti delle materie prime e delle terre rare necessarie per l’industria tecnologica europea e stabilire un percorso di cooperazione, nella gestione delle risorse; possono rappresentare un punto di partenza per una nuova fase in cui l’industria tecnologica dovrà affrontare le sfide della transizione energetica.

L’Europa, dalle materie prime un impulso alla transizione energetica:

I vantaggi offerti dalla transizione energetica, a un continente economicamente e tecnologicamente sviluppato come l’Europa, sono molteplici.

Con la de-carbonizzazione, necessaria per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, il vecchio continente può avere l’opportunità sia di sostituire progressivamente i combustibili fossili con fonti energetiche rinnovabili e vettori energetici green; sia di fornire un forte impulso, all’industria tecnologica attiva nella ricerca e nella produzione delle nuove tecnologie energetiche.

Per un continente come l’Europa, che non ha risorse petrolifere sufficienti per soddisfare l’attuale fabbisogno e che dipende quindi dalle quote importate dai paesi produttori; affinché la transizione energetica possa rivelarsi una scelta vantaggiosa, considerata l’elevata quantità di terre rare necessarie all’industria tecnologica e le limitate risorse europee, bisognerà mettere in campo un’idonea strategia di pianificazione e cooperazione della gestione delle materie prime.

Italia, Francia e Germania; un vertice per la cooperazione:

Per unire l’Europa, anche sotto l’aspetto della cooperazione e della gestione delle materie prime considerate strategiche per la transizione energetica, il ministro tedesco Robert Habeck dell’Economia e dell’azione per il clima ha chiesto un incontro ufficiale, svolto il ventisei giugno 2023, con il ministro italiano delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il ministro francese Bruno Le Maire dell’Economia, della finanza e della sovranità industriale e digitale.

L’Obiettivo dell’incontro ufficiale, dei ministri delle tre principali forze industriali europee, è quello di individuare una strategia da adottare a livello europeo; affinché le industrie europee possano avere a disposizione quantitativi sufficienti di materie prime necessarie alla transizione energetica e all’autonomia strategica.

La Germania promuove l’economia circolare:

Per il ministro tedesco Habeck, l’obiettivo da raggiungere è quello di ottenere una fornitura diversificata delle materie prime alle industrie europee; valorizzando anche un modello di economia circolare tra gli stati europei.

Con una strategia simile l’apparato industriale dei vecchi continente, che dovrà affrontare nei prossimi decenni la transizione energetica, potrà contare sua una filiera d’approvvigionamenti di materie prime e terre rare in grado di soddisfare le richieste industriali.

La Francia punta su scorte condivise:

Parigi propone di adottare un modello di acquisti congiunti simile a quello adottato, a livello europeo per l’acquisto dei vaccini durante le fasi convulse della pandemia da covid-19.
Inoltre, il ministro francese Le Maire propone un modello di condivisione europeo delle scorte di materie prime e terre rare necessarie alle industrie del vecchio continente.
La Francia inoltre, propone di sviluppare un modello di legislazione europeo per limitare la dipendenza dell’Europa dai paesi esportatori di materie prime e in particolar modo dalla Cina.

Per l’Italia è l’inizio di una politica industriale europea:

Secondo il ministro italiano Adolfo Urso, il summit di Berlino apre una nuova fase della politica industriale europea; basata sui principi di cooperazione collaborazione tra gli stati.

In un periodo storicamente cosi complesso, con sfide ardue all’orizzonte legate alla transizione energetica e alla digitalizzazione, l’Europa deve necessariamente trovare un sentiero comune da percorrere per ottenere risultati efficaci.

Gianni Truini