Per i lavoratori del settore privato con figli a carico, c’è una buona notizia proveniente dal Governo. Il Decreto Lavoro, recentemente convertito in legge, introduce modifiche significative riguardanti i fringe benefit. Nel 2023, tali benefit saranno esenti da tasse e contributi fino a un limite di 3.000 euro. Ma cosa significa questo per i lavoratori e come funziona esattamente? Scopriamolo insieme.
Fringe benefit 2023: cosa sono e come funzionano
Iniziamo con una breve spiegazione dei fringe benefit. Questi compensi, forniti dai datori di lavoro ai dipendenti, sono offerti in forma di beni o servizi piuttosto che come pagamento monetario diretto. Alcuni esempi comuni includono buoni per acquisti online, nei negozi, rimborsi di bollette, oppure rette dell’asilo.
Per le aziende, l’adozione di tale metodo di pagamento ha il vantaggio di ridurre l’onere fiscale e contributivo rispetto a quello che dovrebbero sostenere se offrissero compensi monetari. Nonostante i fringe benefit costituiscano una parte integrativa della retribuzione, possono fornire un supporto considerevole ai dipendenti.
Fringe benefit 2023: il nuovo tetto per i genitori
Il Decreto Lavoro introduce una novità che riguarda in particolare i genitori con figli a carico, che siano nati all’interno o all’esterno del matrimonio, purché riconosciuti. Il tetto per i fringe benefit esenti da contribuzione per questi lavoratori è stato innalzato da 258,23 euro (validi per i lavoratori senza figli) fino a 3.000 euro. Un incremento di oltre dieci volte!
Però, se i figli a carico ricevono un reddito, questo deve essere inferiore ai 4.000 euro per i giovani di età inferiore a 24 anni. Per coloro che superano quell’età, il limite di reddito si abbassa a 2.840 euro.
Beneficiari dell’aumento della soglia esentasse
Secondo le stime del Sole 24 Ore, più di un lavoratore su tre nel settore privato (il 35%, corrispondente a circa 5,8 milioni di persone) potrebbe beneficiare di questa modifica. Tuttavia, questo resta una stima, poiché dipenderà da quanti e quali datori di lavoro saranno in grado di offrire questi benefit esentasse fino a 3.000 euro. Va sottolineato che questa opportunità non si applica al settore pubblico.
3000 euro fringe benefit 2023 figli a carico: cosa succede con il nuovo tetto
Il nuovo limite di 3.000 euro si applica solo per il 2023 e solo ai lavoratori dipendenti con figli a carico. L’aumento del tetto include anche eventuali bonus per le bollette, ossia contributi liberali per il pagamento delle utenze domestiche dei lavoratori. Per implementare questa misura, è previsto uno stanziamento di circa 150 milioni di euro per il 2023 e 2024.
Prima di erogare tali emolumenti, i datori di lavoro devono verificare che i requisiti siano soddisfatti e che i figli dei dipendenti non superino i limiti di reddito stabiliti.
Ricapitolando, i fringe benefit non tassabili possono essere assegnati ai dipendenti che hanno figli a carico. Questi benefici includono buoni per acquisti, rimborsi di bollette e contributi per le spese scolastiche o di asilo. Questi sono esenti da tasse e contributi fino a 3.000 euro per l’anno 2023.
Altri dettagli importanti
È importante notare che il nuovo limite non è valido retroattivamente e pertanto non si applica a fringe benefit concessi prima del 2023. Inoltre, se il limite di 3.000 euro viene superato, la parte eccedente sarà soggetta a tassazione e contribuzione.
Inoltre, l’innalzamento del tetto dei fringe benefit non ha effetti sull’Irpef del lavoratore, il quale resta quindi invariato. Pertanto, l’aumento dei benefit non comporta una diminuzione del netto in busta paga.
In conclusione, questa modifica è una buona notizia per i lavoratori con figli a carico. Si tratta di un’opportunità per aumentare il loro potere d’acquisto senza aumentare il loro onere fiscale. Tuttavia, la realizzazione di queste misure dipenderà dalla volontà e dalla capacità dei datori di lavoro di offrire tali benefit.