Tfr scuola, l’attesa media dopo la pensione per ricevere la buonuscita è di due anni. Tempi lunghi affinché i docenti e il personale Ata andato in pensione possa vedersi riconoscere il pagamento del Trattamento di fine rapporto (Tfr) o servizio (Tfs), ma il legislatore dovrebbe dettare delle novità dopo la sentenza numero 130 della Corte costituzionale dello scorso 19 giugno. Gli attuali tempi di attesa della buonuscita contrastano, secondo i giudici della Consulta, con i principi della giusta retribuzione. Il governo, dunque, dovrà fare il possibile per accorciare i tempi del versamento della buonuscita.

I docenti di scuola ottengono il pagamento del Tfr, dopo anni di attesa, per il raggiungimento delle soglie per andare in pensione, o per la maturazione dell’anzianità contributiva utile per andare in pensione anticipata. Infine, la buonuscita spetta anche per altri motivi che abbiano determinato la cessazione del rapporto di lavoro nella scuola.

Tfr scuola, l’attesa per la buonuscita è di almeno 2 anni dalla pensione

Novità sono attese anche nella scuola per il personale docente e amministrativo in merito alla riduzione dei tempi di attesa per il versamento del Trattamento di fine rapporto (Tfr) o di fine servizio (Tfs), dal momento che servono almeno due anni prima di vedere la prima tranche di pagamento. Le novità dovrebbero arrivare dopo che la Corte costituzionale si è espressa il 19 giugno 2023 sulle attese della buonuscita dei lavoratori della Pubblica amministrazione.

La Consulta, infatti, ha ammonito riguardo alle regole che determinano i lunghi tempi di attesa, ma limitatamente alle pensioni di vecchiaia. In merito all’uscita a 67 anni di età unitamente ad almeno 20 anni di contributi, la Corte costituzionale ha sentenziato tempi più brevi, mentre lo stesso metro di attesa non dovrà essere imposto nei confronti dei dipendenti del pubblico impiego che accedano alla pensione anticipata. La differente interpretazione è dettata dalla semplice motivazione che i magistrati non intendano incentivare strumenti previdenziali che consentano ai dipendenti del pubblico impiego di uscire ben prima dei raggiunti limiti di età come avviene per la vecchiaia.

Tfr scuola buonuscita, come avviene il pagamento attuale?

Da questo punto di vista, nella Pubblica amministrazione si contano, in media, 100-120mila pensionamenti all’anno, la maggior parte dei quali – appunto – mediante il canale delle pensioni anticipate. Sulle pensioni del 2022 nella Pubblica amministrazione (all’incirca 100mila), 70mila hanno seguito il canale del pensionamento anticipato, 27mila la pensione di vecchiaia e 3mila circa quelle di inabilità i cui percettori attendono, di media, 105 giorni per la buonuscita.

Per i lavoratori della scuola i tempi di attesa per l’accredito del Trattamento di fine rapporto sono lunghi e dettati dalle modalità di uscita. Secondo quanto prevede la legge 147 del 2013, il versamento della buonuscita avviene per tranche di 50mila euro: chi è sotto questa cifra riceve tutto in un unico pagamento, chi è sopra in due pagamenti (entro i 100mila euro), altrimenti i versamenti sono tre.

Quali novità a docenti e Ata dopo la sentenza della Consulta?

I docenti della scuola che vanno in pensione con la vecchiaia, attendono la buonuscita due anni. Va peggio per chi anticipa la pensione rispetto alla vecchiaia: i tempi di attesa si allungano perché il decorso dei due anni parte dai 67 anni e non dall’uscita effettiva. Alcune misure nel tempo hanno cercato di allentare le rigidità di questo meccanismo: il decreto 4 del 2019 ha previsto tranche di 45mila euro di Trattamento di fine rapporto o servizio, sia per la pensione di vecchiaia che per le quote, dalla 100 all’ultima, la 103. Ulteriore strumento entrato in vigore nello scorso mese di febbraio fissa la possibilità di richiedere l’anticipo della prestazione all’Inps per l’intero ammontare maturato (o per una quota), pagando un tasso di interesse pari all’1 per cento.

Dopo la sentenza della Corte costituzionale di certo il governo dovrà adottare dei correttivi a una legislazione che penalizza troppo i dipendenti del pubblico impiego rispetto a quelli del settore privato. Il pagamento della buonuscita dovrà necessariamente prevedere dei meccanismi anticipati che possano eliminare i meccanismi dilatori di una platea che, per il 2023, attende il pagamento di quasi 14 miliardi di euro di Tfr o Tfs.