Centinaia di fiori, striscioni e palloncini alla fiaccolata a Roma in ricordo di Michelle Causo, la 17enne uccisa il 28 giugno da un coetaneo nel quartiere romano di Primavalle. Centinaia di persone si sono unite al dolore dei familiari di Michelle. Alla fiaccolata presente anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca che hanno raggiunto i genitori della ragazza in testa al corteo.

Roma, fiaccolata Michelle: Don Coluccia”Chi vi ama non vi deve sfiorare neanche con un dito”

Don Coluccia, il sacerdote che vive sotto scorta per la sua azione di contrasto allo spaccio e alla malavita nella periferia di Roma, oggi ha voluto ricordare il potere della malavita in alcune periferie, lanciando un messaggio di speranza per “riportare i giovani sulla strada della non violenza“. Ecco cos’ha dichiarato:

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Questi ragazzi vanno ascoltati, questo lo deve fare la famiglia come lo dobbiamo fare noi preti e ogni singolo cittadino. Uno dei problemi di questo quartiere di Primavalle è sempre stato lo spaccio della droga. Non trovo le parole per descrivere quanto accaduto alla povera Michelle. Il messaggio che deve passare è che la violenza non porta da nessuna parte e dobbiamo dire alle nostre ragazze: guardate che chi vi ama non vi deve sfiorare neanche con un dito, perché l’uomo deve custodire la donna, deve amarla, perché la donna è nata dalla costola dell’uomo non per essere schiacciata ma per essere protetta, amata, custodita”.

Non visibili dalla piazza si alzano dei fuochi d’artificio nel punto in cui è stato ritrovato il corpo di Michelle.

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Le indagini e il debito per droga

Mentre proseguono le indagini sui cellulari sequestrati, dai risultati dell’autopsia sul corpo di Michelle risulta che la giovane è stata colpita con almeno sei coltellate dal presunto killer di cui alcune al collo, all’addome e alla schiena e che la vittima durante l’aggressione abbia tentato di difendersi dal suo coetaneo. Emergono inoltre dei dettagli sui debiti legati allo spaccio di droga.

Avevo preso da lei della droga, dell’hashish nello specifico, e per questo era venuta da me: voleva che la pagassi 20-30 euro. Abbiamo litigato, è stata lei ad aggredirmi. A quel punto io ho poi ho preso il coltello e l’ho colpita“, avrebbe raccontato il presunto omicida.