Pensione Ape sociale, quali sono i redditi da indicare nella domanda 2023? Un’attenzione particolare deve essere prestata dai contribuente che inviino istanza all’Inps per la pensione anticipata con Ape sociale, la misura che consente l’uscita dal lavoro ad almeno 63 anni di età con non meno di 30 anni di contributi versati (36 anni per i lavoratori che svolgano attività in mansioni cosiddette gravose e pesanti).
È bene chiarire che le domanda da presentare per la pensione anticipata Ape sociale sono due. La prima serve per la verifica del possesso dei requisiti, la seconda è la domanda di pensionamento vero e proprio. Entrambe le istanze contengono l’indicazione, da parte dei contribuenti, dei redditi prodotti, con una differente interpretazione della prima rispetto alla seconda domanda. Inoltre, i contribuenti potrebbero chiedersi se fosse necessario anche indicare i redditi degli anni precedenti il 2023
Pensione Ape sociale, quali redditi bisogna indicare nella domanda 2023?
Come compilare nella maniera giusta la domanda di certificazione della pensione con Ape sociale, in particolare nella sezione in cui l’Istituto previdenziale chiede l’inserimento dei redditi? Nella prima domanda che il contribuente presenta all’Inps per la certificazione dei requisiti di questa misura, è necessario indicare il reddito presunto che si percepirà durante tutto l’anno. Tale reddito può derivare dal lavoro che si svolge, oppure dall’indennità di disoccupazione Naspi nel caso in cui il contribuente non abbia alcun lavoro. Inoltre vanno inseriti anche gli altri redditi quali, ad esempio, quelli derivanti da fabbricati e dai terreni in possesso del contribuente. Oppure i redditi prodotti dal coniuge.
Ecco cosa sapere per inoltrare l’istanza dei requisiti di uscita
In tutti i casi, i redditi richiesti dall’Inps nella domanda di certificazione dei requisiti di accesso all’Ape sociale, sono presunti. Pertanto, il contribuente dovrà fare un calcolo di quali saranno i redditi che si percepiranno durante tutto l’anno 2023, sulla base delle informazioni in suo possesso. Ovvero, se si tratti di lavoro, qual è la somma degli stipendi che si prevede di percepire entro la fine del 2023. Nel caso in cui il coniuge di chi presenti domanda per l’Ape sociale non produca redditi fino a tutto l’anno in corso, non bisognerà indicare nulla nella domanda.
Inoltre, per gli anni precedenti il 2023, il contribuente nell’istanza di accertamento dei requisiti non dovrà inserire nulla. Diversa è, invece, la situazione relativa alla seconda domanda, quella da presentarsi una volta che l’Istituto previdenziale abbia accertato la sussistenza dei requisiti da parte del contribuente. Nella seconda istanza, non si richiede l’inserimento dei redditi presunti che il contribuente incasserà fino alla fine del 2023, ma le tipologie di redditi percepiti e gli importi fino al momento della presentazione della domanda stessa.
Pensione Ape sociale, domanda 2023: quanti anni di contributi servono?
Si ricorda che la pensione con Ape sociale può essere richiesta dai contribuente con almeno 63 anni di età e 36 o 30 anni di contributi versati, a seconda dei casi. Sono richiesti 30 anni per i contribuenti che si ritrovino in stato di disoccupazione per la cessazione del proprio rapporto di lavoro, oppure perché si prestino cura, da almeno 6 mesi, al coniuge o a un familiare entro il primo grado con situazione di handicap grave. Infine, possono richiedere l’Ape sociale con 30 anni di contributi anche i contribuenti che abbiano subito una riduzione della capacità di effettuare un lavoro, con percentuale di almeno il 74 per cento.
Uscita anticipata per chi fa lavori gravosi
Per i lavoratori addetti a mansioni faticose e gravose sono occorrenti, invece, 36 anni di contributi, oltre all’età di 63 anni. Le mansioni faticose sono comprese in 23 categorie di operai, addetti alla conduzione di veicoli e impianti, docenti di scuola, tecnici della salute, artigiani, agricoltori, muratori e addetti a professioni non qualificate. Per l’elenco completo è necessario far riferimento a quello presente sul portale dell’Inps, aiutandosi anche con i codici Ateco per l’individuazione esatta della professione.