Arriva la nuova, geniale trovata di Elon Musk per quanto riguarda Twitter: da ora il numero di post visualizzabili sarà ridotto. La decisione si inserisce in una discutibile politica di gestione della nota piattaforma social, che si aggiunge alla impietosa “ghigliottina” del 75% dello staff, lasciato a casa anche dopo anni di onorato servizio.

Il tutto si traduce in un bilancio che cola a picco: in pochi mesi l’azienda ha perso due terzi del suo valore. Musk insomma non pare essere stato il toccasana che la piattaforma desiderava, tanto di più dopo l’ultima scelta di marketing che pare andare più nella direzione di una distruzione di Twitter, piuttosto che di una sua valorizzazione.

Twitter, ridotto il numero di post visualizzabili: 10.000 per chi ha la spunta blu

Inizialmente, il miliardario intendeva porre il limite a 6.000 post visualizzabili al giorno per i profili con la spunta blu (quelli che, da quando c’è lui alla direzione di Twitter, pagano una sottoscrizione per ricevere il “verificato”), 600 per i profili senza spunta e solo 300 per i nuovi iscritti.

Le polemiche non hanno tardato a farsi sentire, costringendo Musk ad un parziale dietrofront: il verdetto finale del proprietario di Twitter prevede 10.000 post per chi ha la spunta, 1.000 per chi non ce l’ha e 500 per i nuovi utenti.

Ma da dove arriva questa ennesima spintarella a Twitter verso le profondità del baratro? Musk si è giustificato facendo appello ai «livelli estremi di scraping e manipolazioni di sistema» e ha tranquillizzato tutti dicendo che la misura è solo temporanea. Ma gli esperti non sono troppo convinti di questa ricostruzione: per loro, alla base di questa nuova discutibili scelta potrebbero esserci bollette non pagate o un attacco autoinflitto.

Twitter e il giornalismo: relazione sempre più complicata

I grandi sconfitti da questa nuova soluzione di Musk sono soprattutto i giornalisti, coloro che seguivano l’evolversi della situazione politica e non solo attraverso le comunicazioni dei profili ufficiali presenti nella piattaforma. Basti pensare, per fare solo un esempio, a quanto Twitter sia tra le maggiori reti utilizzate per le comunicazioni che riguardano la guerra in Ucraina: mettere un tetto massimo alla fruizione dei contenuti significa impedire ai giornalisti, che non sempre hanno – o possono permettersi – la spunta blu, di seguire in tempo reale e in maniera completa le notizie.

Twitter era un alleato importante per trovare informazioni, tenere traccia delle reazioni della politica ai fatti di cronaca e osservare l’andamento dell’attualità. Ma da quando i bot hanno cominciato a proliferare, la disinformazione e i livelli di odio sono cresciuti e la spunta blu è diventato un privilegio che non tutti possono permettersi, il lavoro è diventato quasi impossibile.

L’ultima stangata potrebbe arrivare proprio dal tetto massimo di tweet visualizzabili giornalmente: la nuova funzione potrebbe porre definitivamente fine al patto non scritto tra Twitter e i giornalisti, che negli anni hanno fatto della piattaforma un piccolo santuario dell’informazione facilmente accessibile e in tempo reale.

Nessuna gratitudine da parte di Musk, che invece sottrae ai professionisti dell’informazione uno strumento ormai diventato fondamentale nel mestiere.