Il razzismo è un fenomeno che va fermato e che non deve più macchiare il mondo del calcio. Eppure ogni anno ci troviamo di fronte a numerosi casi di discriminazione in tutti i campionati europei, e non soltanto. Per fermare queste manifestazioni di odio, il Ministro degli Interni spagnolo, ha deciso di utilizzare maniere più drastiche già dalla prossima stagione. È per questo che è stato varato un nuovo protocollo antirazzismo in Spagna che darà maggio potere alla Polizia. Ecco cosa cambia.
Nuovo protocollo antirazzismo in Spagna
Il caso che ha coinvolto Vinicius allo stadio Mestalla durante il match di Liga tra Valencia e Real Madrid non è passato assolutamente inosservato. Anzi ha aperto un importante vaso di Pandora. Il clamore mediatico era stato tanto e tutto il mondo del calcio si era schierato a favore del calciatore che, per buona risposta, sul finale di partita aveva anche ricevuto un cartellino rosso. Un’espulsione dovuta al nervosismo generato da una serie ripetuta di insulti e minacce nei confronti del campione allenato da mister Ancelotti. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, per non lasciar cadere nel vuoto le parole di sostegno pubblicate subito dopo l’ennesimo evento di razzismo, un paio di settimane fa aveva incontrato l’attaccante brasiliano durante il ritiro con la nazionale verdeoro per proporgli di guidare lui stesso uno speciale comitato antirazzismo. Un’organizzazione costituita con lo scopo di adottare sanzioni più severe nei confronti di chi si macchia di comportamenti discriminatori nel mondo del calcio.
A far seguito a questa istituzione interna alla Fifa, intanto ci ha pensato la Liga che ha deciso di adottare un nuovo protocollo antirazzismo. La differenza sostanziale è una, ma non soltanto: il potere di sospendere le partite non sarà più unicamente nelle mani dell’arbitro, ma passerà direttamente in quelle delle forze dell’ordine presenti allo stadio. Una scelta drastica ma obbligata, quella fatta dal Ministro degli Interni spagnolo per combattere una volta e per tutte questo brutto fenomeno. Misure forti che al momento non sono state ancora commentate né dalla Federazione né dalla Liga. Ora dovrebbero entrare in vigore già tra un mese, quando inizierà la nuova stagione.
Cosa cambia rispetto al passato
Il nuovo protocollo, che sarà fatto pervenire alle forze dell’ordine nei prossimi giorni, prevede che sia la polizia a decidere se sospendere o interrompere definitivamente un match. E non solo. Perché in casi estremi si procederà addirittura allo sgombero immediato di interi settori dell’impianto di gioco o solo a una parte di essi. A gestire il tutto sarà il Coordinatore di Sicurezza. Una figura istituita nel 2007 e che ora, a differenza del passato, avrà molta più voce in capitolo.
L’inserimento del nuovo protocollo va a sostituire il regolamento imposto dalla Fifa nel 2017 e fatto proprio dalla Rfef, la federcalcio spagnola, secondo cui in caso di episodi di razzismo, o di ogni altra discriminazione sessuale, razziale o politica, è l’arbitro che deve decidere per l’eventuale sospensione, parziale o definitiva di una partita. I risultati degli ultimi anni dicono che in Spagna solo in una occasione è stato necessario arrivare alla sospensione del match, anche se casi importanti di discriminazione razziale non sono mancati. La decisione drastica è stata presa solo per la gara di Serie B tra Rayo Vallecano e Albacete nel dicembre del 2019. In quel caso i tifosi di casa legati ad un’ideologia di estrema sinistra, se la presero pesantemente con l’attaccante dell’Albacete Roman Zozulia, per essersi fatto fotografare a più riprese con simbologia dell’ultradestra, dandogli del ‘nazi’. Il nuovo protocollo va a sostegno degli arbitri, che non avranno più il peso di dover decidere se interrompere o meno un match, rischiando forti ripercussioni sugli spalti.