In questi giorni di furioso caos per le strade di Francia la notizia che più sorprende è proprio legata alla raccolta fondi avviata dopo l’uccisione di Nahel, 17enne ucciso da parte di un poliziotto.
La Francia si divide tra Nahel e il poliziotto
La raccolta fondi sta destando ancor più scalpore dato che in pochi giorni si è venuta a creare una competizione malsana che sta generando mille polemiche.
Per tutta la Francia sono state organizzate due diverse raccolte, la prima per la famiglia di Nahel che ha raccolto poco più di 170mila euro, e una seconda per l’agente della polizia francese che ha superato i 900mila euro.
L’iniziativa è stata promossa sul sito Gofund.me da Jean Messiha, controverso editorialista di estrema destra. In Francia questa iniziativa sta già creando tanti malumori perché viene intesa da molti come una provocazione che getta benzina sul fuoco delle rivolte.
Non la prima volta che una raccolta porta verso odio e violenza
Non è la prima volta che viene lanciata una raccolta fondi che ha come secondo scopo quello di provocare polemica e scontro. Esiste infatti un precedente, la raccolta fondi per un attivista dei ‘gilet gialli’, Christophe Dettinger, un pugile che nel 2019 era stato ripreso mentre si batteva a mani nude contro gli agenti.
La raccolta però fu bloccata dal sito e poi definitivamente annullata dal tribunale perché “destinata a sostenere la violenza fisica contro la polizia”. Lo stesso potrebbe accadere per la raccolta destinata al poliziotto in questione se dovesse rivelarsi motivo di rappresagli e violenze.