Nel 2020 un Frecciarossa partito dal Milano e diretto a Salerno uscì dai binari, uccidendo 2 macchinisti e ferendo 32 persone: per il deragliamento avvenuto la notte del 5-6 febbraio sono oggi arrivate le condanne per due operai preposti alla manutenzione dei binari.
I due condannati fanno parte del gruppo di 5 imputati con responsabilità di vario titolo per l’incidente di quella notte di 3 anni fa: le accuse variano da omicidio plurimo colposo a disastro ferroviario. Per gli operai dipendenti di RFI è scattata la pena di tre anni di reclusione, secondo quanto deciso dal Gup di Lodi al termine del processo con rito abbreviato.
A presenziare alla sentenza c’era anche l’ex Procuratore Domenico Chiaro, ormai non più nell’incarico da diverso tempo. Chiaro ha voluto comunque essere presente al termine di processo, dal momento che era stato lui ad aver gestito l’istruttoria dibattimentale e la richiesta di rinvio a giudizio.
Deragliamento Frecciarossa del 2020: i fatti che portarono alle condanne
Era la notte tra il 5 e il 6 febbraio 2020: un viaggio tranquillo sul Frecciarossa 9595 partito da Milano e diretto a Salerno stava per trasformarsi in un tragico incubo. Il mezzo è infatti deragliato all’altezza di Borghetto Lodigiano, in provincia di Lodi. Dopo essere usciti dai binari, due vagoni si erano ribaltati.
Il deragliamento uccise i due macchinisti Giuseppe Cicciù, 51enne di Reggio Calabria, e Mario Di Cuonzo, 59enne originario di Capua, sbalzati fuori dall’abitacolo della prima carrozza e catapultati a 500 metri dal treno, che al momento dell’incidente viaggiava a 290 chilometri orari. Tra i passeggeri si erano contati 32 feriti, ma nessuno con contusioni gravi.
La procura di Lodi aveva aperto un’inchiesta per comprendere le responsabilità dell’incidente. Le accuse aperte riguardavano disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime. Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti erano finiti fin dall’inizio gli addetti alla manutenzione di uno scambio sui binari, all’altezza del quale è avvenuto il deragliamento.
Così recitava allora una comunicazione di Domenico Chiaro:
Il treno è andato a deragliare all’altezza di uno scambio, interessato da lavori di manutenzione, che doveva essere posto in una certa posizione ma non era. Stiamo verificando l’ipotesi dell’errore umano, che potrebbe essere legato ai lavori di manutenzione. È una delle ipotesi in campo.
Oggi, quell’ipotesi è stata confermata dalle due condanne a carico dei due operai della manutenzione. Un episodio di deragliamento simile è accaduto anche nel 2022.