Il presidente nazionale dell’Antidoping, Dino Capua, ha espresso il suo cordoglio e il suo dolore alla camera ardente in ricordo di Vincenzo D’Amico. Lo ha ricordato come un “mio fratello“, sconfitto “in 5 giorni” da un cancro incurabile.

Capua, presidente nazionale dell’antidoping, esprime il suo cordoglio

Intervistato da alcuni giornalisti all’uscita della camera ardente, Capua ha ricordato con commosse parole D’Amico, compagno di tante avventure non solo sportive. Il presidente dell’Antidoping ha espresso lo sgomento nel constatare come D’Amico non sia riuscito a sconfiggere un male che lo aveva aggredito tempo fa, nonostante l’ex calciatore ne avesse parlato per la prima volta questo maggio.

Come medico, Capua ha accompagnato D’Amico nell’ultima parte del percorso della malattia, alleviando il suo dolore ma rinfrancato dalla tenacia e dalla gentilezza che il suo amico mostrava anche in una situazione complicata come quella che stava attraversando. Capua ha voluto ricordare il suo amico con un sorriso, lo stesso che D’Amico aveva mostrato attraverso le sue giocate in campo e nell’ironia che lo rendeva un apprezzato opinionista televisivo.

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Il commosso ricordo di Capua

L’amicizia di Capua con D’Amico risale ai tempi in cui questi giocava a calcio con la maglia della Lazio e della Nazionale. Molte volte, come medico, Capua aveva aiutato D’Amico a rialzarsi da alcuni gravi infortuni e la loro amicizia era rimasta salda anche quando quest’ultimo aveva appeso gli scarpini al chiodo.

La notizia della sua malattia aveva preso Capua di sorpresa, ma come amico ha cercato di restare vicino a D’Amico il più a lungo possibile, fino al triste epilogo. Il suo cordoglio è anche il cordoglio di chi apprezzava in D’Amico le sue qualità umane e non solo professionali.