La storia è arrivata sulle pagine di ‘Libero’ e a raccontarla è l’esponente di Fratelli d’Italia Andrea Di Giuseppe e parla di un traffico di ‘visti’ per far entrare nel nostro paese alcune decine di immigrati clandestini.
Un traffico di ‘visti’ che coinvolge funzionari compiacenti
Il parlamentare Di Giuseppe è stato avvicinato da un gruppo di persone che ha cercato di coinvolgerlo in questo traffico di esseri umani, la denuncia alla Guardia di Finanza è arrivata subito dopo.
Nei fatti alcuni uomini gli avevano chiesto di ‘metter una buona parola’ con il personale addetto al rilascio dei visti per venire in Italia. A quel punto Di Giuseppe insospettitosi ha registrato gli ulteriori incontri per poi denunciare il tutto ai finanzieri.
Lo stesso ha raccontato che questa storia riguarda i visti dal Bangladesh, ma anche da Filippine e Sri Lanka, il cui numero è aumentato tra il 2020 e il 2021.
L’azione del parlamentare di maggioranza racconta di un fenomeno che non può essere circoscritto solo agli sbarchi sulle coste italiane.
Gli immigrati cercano di arrivare in Europa con ogni mezzo e a volte il metodo meno prevedibile diventa anche il più sicuro grazie alle complicità di funzionari che invece dovrebbero controllare.
Si arriva in aereo con un visto regolare
La rete criminale su cui sta indagando la GdF sembra poter essere più grande di quando si pensasse, infatti le cifre raccontate da Di Giuseppe parlano di pagamenti almeno tre volte più alti di quelli pagati agli scafisti per attraversare il mediterraneo.
Parliamo di 15.000 euro a persona, anziché i 5.000 euro chiesti a chi sale sul gommone. Cifre incredibili che spesso costringono intere famiglie a raccogliere i soldi per permettere ad un parente di scappare e magari fare da ponte per il futuro.