Papa Francesco si dice “indignato e disgustato” per il rogo delle copie del Corano avvenuto nei giorni scorsi in Svezia. Il Pontefice ha illustrato il proprio punto di vista in occasione di un’intervista al quotidiano degli Emirati Arabi Al-Ittihad. Le sue parole sono state riprese dal portale Vatican News.

Qualsiasi libro considerato sacro dai suoi autori deve essere rispettato per rispetto dei suoi credenti, e la libertà di espressione non deve mai essere usata come scusa per disprezzare gli altri, e permettere questo va rifiutato e condannato.

L’intervista si è rivelata un’opportunità per rassicurare tutti sulle sue condizioni di salute, dopo il delicato intervento a cui si è sottoposto.

È stato difficile, ma ora, grazie a Dio, sto meglio grazie all’impegno e alla professionalità dei medici e del personale infermieristico che ringrazio molto e prego per loro e le loro famiglie e per tutte le persone che mi hanno scritto e pregato per me in questi giorni.

Il Papa condanna il rogo del Corano, il ministero degli Esteri svedese: “Atti che non riflettono le opinioni del governo”

Verificatosi fuori dalla moschea principale di Stoccolma, il rogo del testo religioso musulmano rientrava in una manifestazione autorizzata dallo stesso governo svedese. Le autorità, tuttavia, hanno preso le distanze dal rogo del Corano, considerato un atto “islamofobico” dal ministero degli Esteri svedese.

Condanniamo fermamente questi atti, che non riflettono in alcun modo le opinioni del governo.

Tornando all’intervista al Papa, il discorso di Bergoglio verte poi sui giovani, messaggeri di valori quali fratellanza, pace e tolleranza, spesso lasciati dagli adulti in preda a miraggi e scontri di civiltà. Per proteggerli dai “messaggi negativi e dalle notizie false e inventate, e dalle tentazioni del materialismo, dell’odio e del pregiudizio”, bisogna “non lasciarli soli in questa battaglia”.

Tra gli strumenti “necessari” per i giovani, Francesco cita la libertà, “ciò che distingue una persona”: Dio ci ha creati “liberi anche di rifiutarlo”, e per questo la libertà di pensiero e di espressione “sono essenziali per aiutarli a crescere e imparare”.

Non dobbiamo mai cadere nell’esperienza di trattare i giovani come ragazzi incapaci di scegliere e prendere decisioni. Sono il presente e investire su di loro significa garantire continuità.