Tragedia a Narbolia, in provincia di Oristano, dove Carlo Lugliè, stimato docente di preistoria e protostoria all’Università di Cagliari si tuffa per salvare un ragazzino dal mare mosso e muore sulla spiaggia di Is Arenas.
Lugliè aveva 59 anni e ha perso la vita dopo essersi tuffato tra le onde per salvare una vita, quella del figlio 11enne della compagna. Il vento di maestrale soffiava forte, rendendo i bagni in mare più pericolosi di quanto sembrasse.
Nel tardo pomeriggio l’11enne, mentre stava facendo il bagno quando improvvisamente si è trovato in estrema difficoltà. Carlo Lugliè lo ha raggiunto e tenuto a galla, mentre alcuni allievi della scuola di vela li hanno raggiunti. Sia il professore che il ragazzino erano in balia delle onde.
Il giovane è stato soccorso per primo, quando anche Lugliè è stato riportato sul bagnasciuga ormai già non respirava più. Vani tutti i soccorsi, il suo cuore purtroppo si era già fermato.
Il 118 ha chiesto l’intervento dell’elicottero ma nonostante i tentativi di rianimazione, il docente è deceduto tra le braccia del medico. Fuori pericolo il ragazzino che è stato soccorso e accompagnato all’ospedale per ulteriori accertamenti.
Sul posto anche i carabinieri per chiarire la dinamica di quanto accaduto.
Narbolia si tuffa per salvare un ragazzino dal mare mosso: il cordoglio
Profondo cordoglio in tutta l’isola. Lugliè, originario di Cuglieri, aveva lavorato per vari progetti di ricerca anche all’estero, e in particolare in Francia, al Museo del Louvre, rappresentava uno dei massimi studiosi dell’ossidiana sarda e componente del Comitato scientifico della Fondazione Mont’e Prama.
In un post su Facebook dell’Università cagliaritana si legge:
“L’Università di Cagliari è profondamente addolorata per la tragica notizia della scomparsa di Carlo Lugliè, docente di Preistoria e protostoria che ha formato con passione generazioni di studenti e studentesse. Tutto l’ateneo si stringe attorno alla famiglia del docente, unendosi al suo immenso dolore per la perdita di uno stimato collega e di una persona buona e coraggiosa”.
Lugliè era molto conosciuto in tutta Oristano dove per anni aveva insegnato al liceo classico De Castro e a Cuglieri, paese di origine della sua famiglia. Da anni ormai insegnava all’Università di Cagliari, al Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali. Persona nota nel panorama culturale isolano, in particolare per le sue competenze in archeologia.
A Luglio 2022 un altro docente universitario di Cagliari, il direttore della clinica di neuropsichiatria infanzia e adolescenza dell’ospedale Cao, Alessandro Zuddas, 65 anni, era morto nella spiaggia tra Is Arenas e Is Benas per un improvviso malore.
La tragedia di ieri conferma la grande pericolosità del mare di Is Arenas, dove non è ancora partito il servizio di salvamento, come nel resto della costa oristanese.
Un altro annegamento pochi giorni fa a Santa Severa
Purtroppo la notizia della morte di Carlo Lugliè non è l’unica di questi giorni. Un’altra tragedia è accaduta nelle acque di Santa Severa in provincia di Roma dove è morto il 59enne Gianfranco Ricci che nella mattinata di Sabato si era gettato nelle acque del castello di per salvare una bimba e sua mamma dall’annegamento. Le due non riuscivano a rientrare a riva a causa di onde da un metro e mezzo.
Gianfranco Ricci si è tuffato, ha raggiunto prima la piccola e dopo averla messa in salvo assicurandola a una boa si è diretto verso la madre, salvandola.
Mamma e figlia ce l’hanno fatta con l’aiuto anche degli assistenti bagnanti mentre la guardia costiera si è messa a caccia del 59enne, nel frattempo scomparso ritrovato poi dai sommozzatori.
Constatando le condizioni gravi, con l’eliambulanza l’uomo è stato trasportato al Policlinico Gemelli. Arrivato al nosocomio romano il suo cuore ha smesso di battere e i medici ne hanno constatato il decesso. È stata informata la procura di Civitavecchia e aperta un’indagine sull’accaduto come da prassi.