Non ce l’ha fatta, dopo giorni di agonia, la piccola Leila, la bimba di 6 anni ricoverata d’urgenza presso l’Ospedale Maggiore di Bologna dopo essere rimasta ferita in un incidente avvenuto in tangenziale lo scorso 14 giugno.

Abbiamo sperato fino all’ultimo battito, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare,

ha raccontato al Resto del Carlino il papà, Gentjan, ex consigliere comunale di San Polo. La speranza sua e di sua moglie – che hanno già perso un bimbo – è che il responsabile paghi.

È morta la bimba di 6 anni rimasta coinvolta in un incidente in tangenziale a Bologna

I fatti risalgono al 14 giugno scorso. La bambina, di appena 6 anni, si trovava a bordo dell’auto guidata dal padre insieme alla sorellina. Erano le 17 circa e si stavano dirigendo in aeroporto, dove avrebbero dovuto prendere l’aereo che li avrebbe portati in Albania dal resto della famiglia, per le vacanze. La madre di Leila, cuoca presso il ristorante Red Lion di San Polo, li avrebbe raggiunti qualche settimana dopo, una volta iniziate le sue ferie. Ad un tratto, al chilometro 3 della tangenziale, la vettura era rimasta coinvolta in un maxi-tamponamento che aveva richiesto l’intervento dei vigili del fuoco.

Quando i soccorsi erano intervenuti, estrando dalle lamiere i corpi dei passeggeri, le condizioni di salute della bambina erano apparse fin da subito gravissime. Ricoverata d’urgenza presso l’Ospedale Maggiore del capoluogo emiliano, Leila aveva riportato dei problemi cranico-encefalici ed era stata sottoposta a ben due interventi chirurgici. I medici avevano poi deciso di tenerla in coma farmacologico, per permettere al suo organismo di riprendersi. Il papà, intanto, era stato dimesso, con sette costole rotte. Alla fine sua figlia non ha potuto raggiungerlo: è morta, dopo giorni di agonia, nel reparto in cui si trovava in coma.

Una notizia che ha lasciato sgomenta l’intera comunità. Il papà, Gentjan, emigrato nel 1981, è infatti noto e benvoluto in città: nel 2008 era stato eletto come consigliere comunale di San Polo con la lista civica di Carlo Bronzoni, con cui era poi passato a Fratelli d’Italia. Intervistato dal Resto del Carlino ha fatto sapere di sperare che il responsabile dell’incidente paghi per la morte della bambina, che aveva ancora tutta una vita davanti.

Le dichiarazioni del papà della piccola vittima

Siamo distrutti… E il responsabile dell’incidente deve pagare e andare in galera. (Quel maledetto 14 giugno, ndr) eravamo appena usciti a Borgo Panigale, c’era un incidente ed eravamo fermi in coda. C’erano il monitor e altri segnali di pericolo, ma all’improvviso un’auto ci ha tamponato. Non ha neppure frenato…

Con queste parole l’uomo ha ripercorso i tremendi attimi dell’incidente che ha strappato alla vita la sua bambina. Lui e sua moglie hanno già dovuto affrontare la perdita del figlio Marjo, scomparso all’età di 5 anni e mezzo a causa di alcuni gravi problemi di salute. Il sindaco di San Polo, Franco Palù, ha già fatto sapere che, per il giorno dei suoi funerali, sarà proclamato il lutto cittadino.

Si tratta di un gesto simbolico, per mostrare la vicinanza della comunità alla famiglia in seguito alla morte della bambina. L’ennesima, sulla strada. L’Asaps (Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale) fa sapere che, nel solo mese di giugno, sono stati cinque i minori a perdere la vita in questo modo. La scomparsa di Leila riaccende i riflettori sul tema come, di recente, aveva fatto l’incidente che a Casal Palocco, a Roma, aveva strappato alla vita il piccolo Manuel, di 5 anni.

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