È il salario minimo la battaglia identitaria che Elly Schlein, Segretaria del Partito Democratico, sta portando avanti nel tentativo di posizionare il partito ereditato pochi mesi fa da Enrico Letta. Priorità al lavoro e alle politiche del lavoro nel senso della dignità: stop agli stipendi da fame imponendo un tetto minimo sotto il quale i datori, nell’ambito della contrattazione, non possono scendere. È un tema complesso che non riguarda solamente la politica ma che si interseca con l’economia e con quelli che sono i desiderata delle associazioni sindacali e di categoria. Ma il PD non vuole fermarsi ed è aiutato da praticamente tutto l’arco che fa da opposizione al governo Meloni.
Calendarizzare salario minimo: l’obiettivo
Le opposizioni, infatti, puntano a mettere in calendario il disegno di legge sul salario minimo. Un dispositivo che ha in calce firme importanti: Elly Schlein, Segretaria del Partito Democratico; Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, esponenti della federazione Verdi/Sinistra Italiana; Giuseppe Conte, Presidente del Movimento 5 Stelle; Angelo Magi, di Più Europa; Matteo Richetti, in rappresentanza di Azione. Rimane fuori solamente Italia Viva che non pare ancora convinta e che – come viene riportato sull’edizione odierna del Corriere della Sera – fa sapere tramite l’ex dem Enrico Borghi:
Questa proposta di legge non ha senso tecnicamente. Se vogliono usare il salario minimo per unire l’opposizione demagogicamente, noi non ci siamo.
Con l’inizio della settimana politica, dunque, iniziano anche le operazioni istituzionali per dare centralità al tema del salario minimo. Le opposizioni sono pronte, con le spade nel fodero e l’armatura addosso, a giocare la loro partita. Elly Schlein, giunta oggi all’incontro romano sull’inflazione ed i salari, fa sapere:
La nostra proposta salario minimo vuol dire rafforzare la contrattazione collettiva. L’ultima storia è quella di una cameriera che ha visto triplicare il costo delle camere dell’albergo in cui lavora, ma il suo stipendio è rimasto uguale (8 euro l’ora). Ci sono sacche di lavoro povero che vanno contrastate. La proposta è stata costruita insieme alle altre opposizioni e affonda le radici nell’articolo 36. C’è ancora tanto da fare per il PD a partire dal contrasto alla precarietà promossa dal governo con il Decreto Lavoro. Bisogna occuparsi anche del fronte affitti, dopo che il governo ha tagliato fondi.
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L’obiettivo dei sindacati è ragionare su una legge sul salario minimo ma anche dare validità ai contratti collettivi, come spiegato dal segretario della Cgil Maurizio Landini.
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I dubbi del governo
Sarà una partita complicatissima e tesissima anche perché ad oggi il governo appare del tutto contrario alla proposta. Lo ha fatto sapere a più voci. Come quella di Elvira Calderone, Ministra del Lavoro, che ha espresso parole che non si prestano a nessuna interpretazione: “Non sono convinta che al salario minimo si possa arrivare per legge”. Parole riverberate da quelle pronunciate da Giorgia Meloni. La Presidente del Consiglio dei ministri, in un’intervista diffusa oggi sul Corriere della Sera, ha detto:
Non sono convinta che al salario minimo ci si possa arrivare per legge e l’approccio del governo va nella direzione di favorire una contrattazione collettiva sempre più virtuosa, investire nel welfare aziendale, agire su agevolazioni fiscali contributive, stimolare i rinnovi contrattuali. Il tavolo con le parti sociali è sempre aperto e noi ci confrontiamo con tutti, senza preclusioni.
Lo stato dell’arte
Nella sua intervista, Giorgia Meloni illustra lo stato dell’arte della situazione lavoro in Italia difendendo anche il suo operato: “L’occupazione sta facendo registrare numeri da record”. Poi, però, aggiunge:
Ovviamente la situazione dei lavoratori, soprattutto dei più giovani che percepiscono retribuzioni non decorose, ci preoccupa e ci ha spinto già ad intervenire attraverso il taglio del cuneo fiscale.
Giorgia Meloni riconosce che si debba intervenire ma difende la bontà dell’operato dell’esecutivo da lei guidato e, contestualmente, disinnesca i tentativi delle opposizioni di calendarizzare la legge sul salario minimo.