A San Polo, in provincia di Brescia, un uomo di 77 anni è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio per aver preso a martellate un suo amico. Il gesto estremo sarebbe arrivato al culmine di una lite scoppiata tra i due per il programma da guardare in tv, lo scorso sabato sera. Dopo aver colpito la vittima, di 20 anni più giovane, l’uomo fermato avrebbe chiamato i soccorsi, che fortunatamente sarebbero riusciti a salvarlo. Lui è stato trasferito in carcere. Si trova agli arresti domiciliari, invece, la donna di 46 anni che a Rimini avrebbe tentato di uccidere il marito somministrandogli per mesi del veleno per topi. L’uomo, messo in guardia dai medici che lo avevano preso in cura al pronto soccorso, dopo l’ennesimo ricovero, era riuscito ad incastrarla.

Tentato omicidio a San Polo (Brescia): 77enne arrestato dopo aver preso a martellate un amico

Si erano dati appuntamento, come tante altre volte, per trascorrere il sabato sera in casa di uno dei due, in via Raffaello Sanzio a San Polo, in provincia di Brescia. Poi, non riuscendo a trovare un accordo su cosa guardare in tv, avrebbero preso a litigare animatamente, tanto che il più anziano, di 77 anni, avrebbe finito per prendere l’altro, di 20 anni più giovane, a martellate, ferendolo gravemente al torace e alla testa con una mazzetta da muratore. Così la serata di due amici si è trasformata in un incubo, lo scorso 1 luglio.

Al termine del raptus di violenza, il colpevole, resosi conto di quanto appena accaduto, avrebbe allertato i soccorsi, chiamando il 112. Una volta giunti sul posto, questi ultimi sarebbero riusciti a salvare la vittima, trasportandola d’urgenza in ospedale. I carabinieri, invece, avrebbero tratto in arresto il 77enne con l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e dal rapporto di amicizia che lo legava alla vittima. Stando a quanto riportano fonti locali, l’uomo sarebbe stato trasferito in carcere. Sul caso indagano gli agenti della vicina questura, coordinati dal pm Antonio Bassolino. L’obiettivo è ricostruire le esatte dinamiche della vicenda.

A Rimini una 46enne ha tentato di uccidere il marito somministrandogli del veleno per topi

Lo scorso 1 luglio, mentre a Brescia la serata tra i due amici ha sfiorato la tragedia, a Rimini si è tenuta l’udienza di convalida del fermo della 46enne accusata di aver tentato di uccidere il coniuge. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna avrebbe somministrato al marito del veleno per topi. La svolta è arrivata quando, dopo essere stato ricoverato per diverse volte con sintomi compatibili a quelli per avvelenamento, l’uomo, messo al corrente dai medici, avrebbe indicato i suoi sospetti nei confronti della moglie.

Le perquisizioni che ne erano seguite avevano portato al sequestro, all’interno di un cassetto di uno degli armadi presenti nell’abitazione della coppia, di una siringa con una sostanza di colore rossastro, associata dagli esperti ad un topicida. Per mesi, in pratica, la donna avrebbe iniettato il liquido, contenente il principio attivo del bromadiolone (reso rosso da un colorante per alimenti) nei pasti consumati dal marito. Non si sa, per il momento, perché lo abbia fatto.

Ritenendo sussistente il pericolo di fuga (sembra che la donna, di origini straniere, si rechi spesso nella sua patria d’origine), il gip avrebbe deciso di sottoporla agli arresti domiciliari. Anche perché, nei suoi confronti, sarebbero emersi gravi indizi di colpevolezza. Come il 77enne di Brescia dovrà rispondere dell’accusa di tentato omicidio aggravato.

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