Un’insegnante di La Spezia denuncia 6 studenti accusati di stalking nei suoi confronti. La spiacevole vicenda segue i sempre più frequenti atti di bullismo fisico e psicologico degli alunni verso i propri docenti.
In questo caso la professoressa, in servizio presso il Lico Artistico Vincenzo Cardarelli della città, era stata oggetto di diversi scherzi telefonici da parte dei suoi studenti. Una reiterata condotta che avrebbe portato la donna ad avere gravi problemi psicologici.
La docente si è dunque rivolta alle forze dell’ordine per far cessare le molestie. Ha esposto i fatti presso la Questura della Spezia e ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti.
La squadra mobile ha immediatamente avviato le indagini all’interno dell’ambiente scolastico. Il caso è poi passato alla Procura dei minori di Genova. I primi accertamenti hanno rintracciato 6 studenti, 5 ragazzi e una ragazza, come i presunti responsabili.
Si tratta di soggetti tutti dell’età compresa tra 14 e 15 anni, che però non appartengono però tutti alla stessa classe.
La Spezia insegnante denuncia studenti accusati di stalking: la ricostruzione dei fatti
La docente ha descritto la vicenda come un vero e proprio incubo. Ha spiegato che per la durata di circa due mesi è stata presa di mira da alcuni minorenni. I ragazzini avrebbero chiamato più volte il numero di cellulare privato della vittima mettendo in atto una condotta di stalking.
Avrebbero, secondo quanto sostenuto dalla docente, proferito frasi offensive o in diverse altre occasione avrebbero mantenuto il silenzio durante la telefonata.
Chiamate ripetute per diverse settimane ad ogni ora della giornata che hanno portato la donna ad uno stato di profonda ansia. Alle forze dell’ordine la professoressa ha infatti evidenziato che la condotta intimidatoria degli studenti le abbia provocato problemi di salute psicologica tanto da richiedere il consulto di alcuni specialisti.
Gli agenti di Polizia hanno perciò iniziato le indagini. Hanno infatti acquisito i tabulati telefonici della professoressa e in poco tempo sono risaliti ai numeri dei cellulari che l’avevano contattata nel periodo indicato. Facilmente si è arrivato a rintracciare i sei presunti responsabili. In un caso di essi, quello inerente all’unica studentessa femmina, il numero chiamante apparteneva a sua madre.
Addirittura alcuni dei ragazzi non sarebbero studenti della vittima. Ciò dimostra come la professoressa sia caduta in un gioco di bullismo da parte dei 15enni e di loro conoscenti al di là del contesto della classe.
Gli adolescenti sono stati convocati in questura insieme ai genitori e l’assistenza legale per fornire la loro versione dei fatti. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, alcuni dei soggetti accusati avrebbero affermato di non ricordare quelle telefonate. Altri invece hanno sostenuto che quelle conversazioni dirette con la propria professoressa riguardassero delucidazioni circa alcuni argomenti appartenenti al programma scolastico annuale.
Frequenti episodi di violenza contro i docenti
La squadra mobile spezzina ha inviato tutto il rapporto alla Procura dei minori di Genova che, dopo aver analizzato la documentazione, ha formalizzato l’accusa di molestia nei confronti della docente.
La professoressa ha nel frattempo richiesto ed ottenuto il trasferimento ad insegnare in un altro istituto cittadino.
Se le indagini confermeranno quanto affermato dalla docente, i ragazzini dovranno rispondere dell’accusa di stalking reiterato. Quello che ai loro occhi sembrava un innocente scherzo adolescenziale è sfociato in una denuncia penale.
L’increscioso episodio segue i fatti ben più violenti avvenuti nella scuola di Rovigo. In quel caso una professoressa era stata più volte colpita da un suo alunno con una pistola a pallini. La vicenda era stata registrata tramite smartphone da uno degli studenti. Il filmato evidenziava come la docente fosse stata schernita da tutta la classe e come gli adolescenti non rispettassero il suo ruolo istituzionale.
L’evento era salito alla ribalta mediatica con la denuncia da parte della docente ferita, mentre nei giorni scorsi è nata una polemica per l’ammissione all’anno scolastico successivo con il massimo dei voti in condotta degli studenti ritenuti responsabili.