Alla fine, la Svezia ha commentato ufficialmente il rogo del Corano, avvenuto davanti alla moschea di Medborgarplatsen a Stoccolma, causando la rabbia del mondo arabo: nonostante la ferma condanna di quello che è stato definito “Atto islamofobico“, continuerà a garantire la libertà d’espressione. Il gesto, compiuto da un cittadino iracheno di 37 anni di nome Salwan Momika, ha suscitato una forte condanna da parte della comunità internazionale, specialmente dei paesi arabi.
La Svezia condanna il rogo del corano: “Atto islamofobico, non riflette le opinioni del governo”
Il governo svedese ha definito il rogo un atto “islamofobico” e ha condannato fermamente l’azione, sottolineando però che la Svezia garantisce la libertà di espressione protetta costituzionalmente. In una nota ufficiale, il ministero degli Esteri ha affermato: “Il governo svedese comprende pienamente che gli atti islamofobici commessi durante le manifestazioni in Svezia possono essere offensivi per i musulmani. Condanniamo fermamente questi atti, che non riflettono in alcun modo le opinioni del governo“.
L’Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) ha convocato una riunione straordinaria a Gedda per discutere dell’episodio di Stoccolma. Il segretario generale dell’Oic, Hissein Brahim Taha, ha sottolineato la necessità di introdurre una legge internazionale che vieti la promozione dell’odio religioso. “È necessario inviare continui appelli alla comunità internazionale affinché venga urgentemente introdotta una legge internazionale che vieti chiaramente la promozione dell’odio religioso“, ha dichiarato Taha.
Tensioni diplomatiche coi paesi islamici
Il gesto ha anche provocato tensioni diplomatiche tra la Svezia e il Marocco. Il Marocco ha richiamato il suo ambasciatore in Svezia e ha condannato l’atto come “offensivo e irresponsabile“. Il ministero degli Esteri marocchino ha dichiarato: “Il governo svedese, ancora una volta, ha autorizzato una manifestazione durante la quale è stato bruciato il sacro Corano davanti a una moschea di Stoccolma“. L’incaricato d’affari svedese a Rabat è stato convocato al ministero degli Esteri marocchino per esprimere il disappunto del governo marocchino.
Il rogo del Corano è avvenuto pochi giorni prima del vertice di Vilnius, dove la Svezia spera di fare progressi per il suo ingresso nella NATO nonostante l’opposizione turca. Questo gesto ha ulteriormente complicato la situazione diplomatica del paese. Inoltre, l’episodio si è verificato durante la celebrazione dell’Eid al-Adha, una festa sacra per i musulmani in tutto il mondo, aggiungendo un’ulteriore offesa alla comunità islamica.