I sindaci francesi si organizzano per scendere in piazza, ma per richiedere il restauro dell’ordine repubblicano. Non solo. Perché i primi cittadini vogliono anche maggior potere per la conduzioni delle politiche locali. Il presidente dell’Associazione sindaci francesi (Amf), David Lisnard, scrive a tutti i primi cittadini e chiede loro di convocare i cittadini sui scalini dei propri municipi lunedì 3 luglio.
Da martedì la Francia è vittima di saccheggi e incendi. I manifestanti hanno infatti preso di mira con estrema violenza tutti “i simboli repubblicani” come municipi, scuole, biblioteche e polizia municipale.
Scontri in Francia, i sindaci in piazza per fermare le violenze
“Questa crisi riflette quanto da tempo i sindaci affermano sull’assoluta necessità di dare agli enti locali i mezzi e la piena responsabilità per la conduzione delle politiche locali. Il tempo delle ingiunzioni deve essere seguito da quello delle libertà e responsabilità locali“, ha scritto Lisnard.
L’associazione fa poi una richiesta direttamente a Macron di riportare l’ordine nel Paese. “I sindaci di Francia – dice ancora – invitano quindi in primo luogo lo Stato a ripristinare l’ordine repubblicano: è sua piena e totale responsabilità. Non può esserci giustizia senza ordine“.
A l'appel de David Lisnard, président de l'Association des Maires de France (AMF) : rassemblement pour le retour au calme et à la sérénité, en soutien aux élus agressés, demain, lundi 3 juillet, à 12h, sur le parvis de l'Hôtel de Ville #Lavaur pic.twitter.com/PD9T5N7SRT
— Ville de Lavaur (@VilledeLavaur) July 2, 2023
Quando, prima o poi, la rabbia si placherà e la Francia inizierà a leccarsi le ferite, “sarà necessario trarre con lucidità le lezioni di questa crisi“
I sindaci tornano così protagonisti nel caos e nella guerriglia urbana che dilaga da Parigi a Marsiglia, da Lione a Grenoble. Nel bene e nel male. Il primo cittadino di L’Haÿ-les-Rose, Vincent Jeanbrun, è stato vittima delle proteste. I manifestanti hanno lanciato un’auto infiammata contro la sua abitazione. Nell’assalto sono rimasti feriti la moglie e uno dei figli.
Mentre il sindaco di Nanterre, Patrick Jarry, ha chiesto ai cittadini di ascoltare l’appello di Nadia, la nonna di Nahel, di fermare le violenze.
“Conosco l’angoscia che un gran numero di residenti della nostra città ha condiviso nelle ultime notti in relazione agli eventi vissuti”, ha scritto in un comunicato stampa. “Voglio ringraziare la famiglia e i cari che hanno organizzato il funerale. Dopo questa cerimonia, la famiglia chiede la fine della violenza. Chiedo a tutti i nanterriani di portare questo messaggio“.