Lavoro, Meloni commenta con un post sui social i dati Istat che sembrano constatare una crescita dell’occupazione in Italia. Vediamo allora non solo cosa ha detto oggi, domenica 2 luglio 2023, la Presidente del consiglio e leader di Fratelli d’Italia a proposito di questo tema, ma anche cosa rivela l’ultimo report redatto dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Statistica.
Lavoro, Meloni: “Dati Istat incoraggianti”
Secondo la premier Giorgia Meloni i dati Istat mostrano che nel nostro Paese il tasso di disoccupazione sta diminuendo nell’ultimo periodo, mentre di conseguenza sta crescendo quello relativo all’occupazione. E proprio ciò, stando alle parole della Presidente del consiglio, è assolutamente incoraggiante. Si tratta inoltre di un segnale positivo da tenere bene in considerazione.
Ecco allora il post pubblicato sui propri profili social dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni:
I dati Istat continuano a certificare la costante crescita dell’occupazione, con il tasso di disoccupazione ai minimi dal 2009. Incoraggianti notizie che ci spronano a fare sempre meglio, per un’Italia che torna a crescere, a lavorare, a creare ricchezza e a puntare in alto.
Cosa dicono i dati Istat?
Giorgia Meloni, come già spiegato, fa riferimento all’ultimo report redatto dagli esperti e dai professionisti dell’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica. Ma cosa dicono esattamente questi dati? Partiamo, in primo luogo, dal tasso di disoccupazione che nel mese di maggio è stato attorno al 7,6%. Si tratta della percentuale più bassa dal mese di aprile del 2020. In quello specifico periodo era arrivato al 7,5%. Andando invece più indietro nel tempo, arriviamo nel 2009 quando il tasso di disoccupazione era al 7,5%.
Considerando sempre i numeri forniti dagli esperti nel mese di maggio si è registrato un aumento degli occupati rispetto ad aprile. Aumento dovuto appunto al calo dei disoccupati, ma anche alla sostanziale stabilità degli inattivi. Così è andato in sù dello 0,1% il tasso di occupazione, che corrisponde a circa +21mila unità. Tra questi ci sono uomini, autonomi, giovani tra i 25 e i 34 anni e persone con più di cinquant’anni.
Per quanto riguarda invece le donne, i dipendenti a tempo determinato, i ragazzi under 24 e i lavoratori compresi tra i 35 e i 49 anni, la percentuale è scesa. In ogni caso il tasso di occupazione globale si è attestato intorno al 61,2%, in aumento appunto di +0,1 punti. Infine il rapporto Istat rivela che a maggio 2023 è diminuito il numero di persone in cerca di lavoro rispetto al mese precedente. Parliamo di -1,7%, pari a -34mila unità.
Lavoro e salario minimo
Sempre a proposito del tema del lavoro, in questi giorni una particolare attenzione è rivolta al salario minimo. Argomento di cui i politici sia della maggioranza sia dell’opposizione stanno discutendo ormai da tempo. Carlo Calenda, ad esempio, proprio oggi ha rivelato di avere scritto alla premier Giorgia Meloni e di averle mandato una proposta in merito. Il leader di Azione ha riferito di essere in attesa di risposta.
Ecco le sue dichiarazioni ai microfoni del giornale Repubblica:
Io ho scritto a Giorgia Meloni. Le ho mandato la proposta sul salario minimo, con un po’ di benchmark internazionali e le ho chiesto di ricevere l’opposizione senza pregiudizi per parlarne. Lei sa che noi di Azione non siamo ideologici. Ancora non ha risposto, ma spero lo faccia.
Il politico ha continuato la sua intervista affermando che l’Italia è l’unico paese del G7 a non avere una legge sul salario minimo. Ha aggiunto poi che stiamo attraversando un periodo particolarmente difficile dovuto all’inflazione
Siamo l’unico Paese del G7 che non ce l’ha. Abbiamo 3,5 milioni di persone in povertà lavorativa, soprattutto giovani e donne. L’inflazione colpisce di più i poveri e dipende in parte dai margini di profitto delle aziende. Dunque c’è spazio per le imprese per pagare di più i lavoratori. Tutta l’Europa si sta interrogando su questo tema. In Italia se non ora quando?
A Intervenire è stato poi anche Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl. Vediamo il suo parere:
Come Ugl condividiamo le parole del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone in merito alla inopportunità di fissare per legge un salario minimo. Si tratta di una misura spot che finirebbe per riallineare verso il basso le retribuzioni indebolendo i diritti acquisiti dai lavoratori. È fondamentale puntare sul rafforzamento della contrattazione collettiva nazionale, valorizzando, al contempo, la contrattazione di secondo livello aziendale.