È stato trovato oggi, domenica 2 luglio 2023, un alpinista morto sulle Dolomiti. L’uomo, la cui identità al momento non è ancora stata resa nota, potrebbe essere caduto accidentalmente dalla parete rocciosa durante una scalinata avvenuta in solitaria. Questa per adesso è l’ipotesi più accreditata, ma si continua ad indagare sul caso.
Trovato oggi un alpinista morto sulle Dolomiti: cos’è successo
Al momento non sono molte le certezze e le informazioni a proposito della tragedia di oggi. Sappiamo però che l’alpinista è stato ritrovato questa mattina intorno alle 9.30 senza vita nel Bellunese, sulle Dolomiti venete. A rinvenire per primo il corpo è stato un gruppo di escursionisti che ha avvistato quello che si è confermato poi essere il cadavere di un uomo nella Valle di Schievenin.
All’inizio gli escursionisti pensavano che l’uomo fosse ancora vivo e hanno subito allertato i soccorsi del 118. Una volta arrivati questi ultimi però, si sono resi conto che l’alpinista era già deceduto. Sul luogo della tragedia è giunto un elicottero di Treviso Emergenza, il quale è atterrato all’imbocco della valle con una squadra del Soccorso Alpino di Feltre. Presenti oggi, domenica 2 luglio 2023, anche i carabinieri.
Non appena i soccorritori e i membri delle Forze dell’ordine hanno raggiunto il corpo dell’uomo, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Per ora, rimangono comunque da stabilire non solo l’esatta dinamica della tragedia, ma anche il possibile orario della morte di questo alpinista.
Che cosa è successo?
Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni sul tragico caso, l’uomo potrebbe aver perso la vita nelle prime ore della mattina di oggi. L’ipotesi più accreditata per adesso è che egli – la cui identità al momento non è ancora stata resa nota – si sia recato sulle montagne per intraprendere una scalinata alle prime ore dell’alba ma, durante la scalata, sia scivolato forse accidentalmente.
Sembra infatti che l’uomo si trovasse da solo, senza nessun compagno o compagna di arrampicata. Egli sarebbe dunque caduto dalla parete rocciosa su cui stava praticando lo sport e avrebbe riportato dei traumi fatali. Infatti potrebbe essere morto sul colpo a causa del brusco impatto. Intanto sulla parete rocciosa, al momento dell’arrivo dei soccorsi e dei carabinieri, è stata trovata ancora appesa la sua corda.
La salma dell’alpinista p stata trasportata fino alla strada dai soccorritori. Essi, come dicevamo prima, non hanno potuto fare altro che constatare la morte dell’uomo, dovuta probabilmente a dei traumi fatali riportati alla testa e non solo. La tragedia è avvenuta questa mattina intorno. Il cadavere è stato ritrovato intorno alle 9.30 da alcuni alpinisti che si trovavano nella Valle di Schievenin, nel territorio di Quero, in provincia di Belluno.
Due giorni fa un’altra tragedia
Neanche una settimana fa, due giorni fa per la precisione, venerdì 30 giugno 2023, era arrivata la notizia di una tragedia simile a quella di oggi. Un altro alpinista, un uomo di nazionalità francese, era deceduto in un crepaccio sul ghiacciaio del Miage, sul massiccio del Monte Bianco, a 2.200 metri di quota. Il tragico incidente era avvenuto il giorno prima, giovedì 29 giugno 2023, intorno alle ore 12.00.
La vittima stava procedendo slegata lungo l’itinerario di rientro dalla salita al rifugio Gonella. Egli non si sarebbe accorto, forse per distrazione, della fenditura e sarebbe precipitato. Un gruppo di alpinisti aveva cercato di soccorrerlo, ma senza particolare successo.
Subito erano stati allertati i soccorsi, che però alla fine si sono rivelati inutili perché l’uomo è deceduto poco dopo. L’acqua infatti gli aveva causato una rapidissima ipotermia che non gli ha lasciato scampo. In ogni caso, i membri del Soccorso Alpino Valdostano, una volta giunti sul posto, lo avevano rapidamente estratto dal crepaccio e lo avevano portato in codice rosso in ospedale.
L’uomo francese era arrivato presso l’ospedale Parini di Aosta in condizioni molto gravi. Medici e infermieri avevano provato a rianimarlo ma poco dopo ne era stato constatato il decesso.
