Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, si è dissociato in modo netto e deciso dalle esternazioni considerate volgari del sottosegretario Vittorio Sgarbi, che ha definito sessista. Le uscite di Sgarbi sono state pronunciate durante un recente seminario presso il museo Maxxi di Roma, presieduto da Alessandro Giuli. Sangiuliano ha inviato una lettera al presidente del Maxxi, Giuli, chiedendo chiarimenti e sottolineando la sua convinzione che anche quest’ultimo sia categoricamente contrario a forme di sessismo e volgarità. Inoltre, ha sottolineato che la libertà di pensiero, protetta dalla Costituzione, è sacrosanta, ma non deve mai scadere nella volgarità.

Sangiuliano: “No a sessismo e parolacce, caduta di stile di Sgarbi”

Il ministro ha espresso il suo forte dissenso verso il esternazioni di sessismo e il turpiloquio, considerandoli sempre inammissibili, specialmente in un contesto culturale e quando vengono pronunciati da coloro che rappresentano le istituzioni. Ha fatto riferimento anche alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affermando di essere sempre stato fermamente contrario a tali manifestazioni e di ripudiare la volgarità. Ha sottolineato il suo rispetto per le donne come costante nella sua vita e ha affermato di considerarsi molto più avanti della sinistra nella parità di genere. Inoltre, ha elogiato Meloni come una grande donna che rende gli italiani orgogliosi nel mondo.

Sono da sempre e categoricamente lontano, da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da chi rappresenta le istituzioni. La volgarità mi ripugna. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita. Nella parità di genere penso di essere molto più avanti della sinistra. Mi onoro di far parte di un governo guidato da una grande donna, Giorgia Meloni che ci rende orgogliosi nel mondo di essere italiani

Sangiuliano ha anche evidenziato l’aspetto culturale e letterario del comportamento, citando personalità come Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Giuseppe Prezzolini, Chateaubriand, Tolkien e Ortega y Gasset, chiedendosi se questi autori si sarebbero mai abbandonati a parole simili. Ha sostenuto che essere conservatori significa non solo avere sostanza e stile, ma anche un’estetica del comportamento.

La presa di distanza da parte del ministro della Cultura assume un’importanza particolare considerando che Vittorio Sgarbi ricopre la carica di sottosegretario alla Cultura con deleghe. Sangiuliano, nel tentativo di marcarsi a distanza dalle esternazioni del sottosegretario, ha scritto anche al presidente del museo, chiedendo spiegazioni riguardo alla serata con Sgarbi e Morgan, e ha espresso la sua fiducia che il giornalista indicato da lui per quel ruolo non sia coinvolto nelle battute sessiste e volgari criticate.