Il Papa ha introdotto l’Angelus di questa domenica riflettendo sulla parola ‘profeta‘, che ricorre per ben tre volte nel Vangelo di oggi (Mt 10,37-42), in cui si legge: “Chi accoglie un profeta perché è un profeta avrà la ricompensa del profeta“. Il Pontefice ha ricordato che i profeti non sono figure relegate al tempo di Gesù, ma esistono ancora nel mondo di oggi. Il Santo Padre, parlando ai fedeli, ha sottolineato la loro responsabilità: “profeta è ciascuno di noi, infatti con il battesimo tutti abbiamo ricevuto il dono e la missione della profezia“. Il profeta è una figura di guida, che aiuta gli altri a leggere e comprendere il presente “sotto l’azione dello Spirito Santo“. Il Papa ha così scelto di dedicare l’Angelus di oggi a una figura fondamentale, che aiuta a vivere l’oggi, ma soprattutto a costruire il domani.
Il Papa nell’Angelus di oggi invita a interrogarsi sul proprio ruolo di profeti
Il Pontefice si è rivolto direttamente ai fedeli assiepati in piazza San Pietro – 15.000 presenti secondo i numeri comunicati dalla Gendarmeria vaticana – invitandoli a interrogarsi sul proprio compito di profeti, di riflesso vivente di Gesù, e a porsi le seguenti domande:
Parlo e soprattutto vivo e come testimone di Gesù? Porto un po’ della sua luce nella vita di qualcuno? Mi verifico su questo? Mi chiedo come va la mia testimonianza? Come va la mia profezia? […] So accogliere i fratelli e le sorelle come i doni profetici? Credo che ho bisogno di loro? Li ascolto con rispetto e con il desiderio di imparare?
Nel momento delle decisioni importanti, è necessario sì pregare, ma anche confrontarsi con gli altri, che devono essere riconosciuti come profeti. Tutti hanno un “dono profetico” da condividere nella ricerca della verità, che va intrapresa all’interno di un clima di ascolto. Tutte le persone sono un dono e vanno valorizzate in quanto tali. Il Papa ha concluso il discorso rivolgendo un pensiero alla guerra e a tutti quei conflitti che potrebbero essere evitati se ci mettesse in ascolto degli altri. Nel ricordare che la preghiera è una forza che “protegge e sostiene il mondo“, i fedeli sono stati invitati a continuare a pregare per la pace, per il popolo ucraino “tanto provato” e per tutte le altre guerre, “purtroppo spesso dimenticate“.