Al momento nell’hotspot di Lampedusa sono presenti 791 migranti, dopo che nei giorni scorsi si era accumulato un numero di persone tale da rischiare il collasso della struttura. Venerdì mattina, infatti, si era arrivati a 3.306 presenze, otto volte tanto la capienza massima. La Prefettura di Agrigento e la polizia negli ultimi due giorni si sono occupati di organizzare numerosi trasferimenti verso altre strutture di accoglienza, al fine di alleggerire quella di Lampedusa e garantire le condizioni dell’attesa più dignitose. Per i trasferimenti stati utilizzati traghetti di linea, le motovedette di Capitaneria di porto e Guardia di finanza, con meta Pozzallo, e le navi militari Cassiopea, che hanno portato i migranti ad Augusta, e Dattilo, diretta verso Reggio Calabria e Vibo Valentia.

Hotspot di Lampedusa, il numero dei migranti scende da 3.306 a 791

Sabato sull’isola ci sono stati solo 5 sbarchi, per un totale di 240 persone. Il numero, così basso rispetto alla media, è da attribuire al mare mosso registrato ieri. Per la giornata di oggi invece la Prefettura, d’intesa con il Viminale ha previsto, lo spostamento con il traghetto di linea Galaxy per Porto Empedocle di 400 migranti. Durante la notte sono stati numerosi i trasferimenti verso la Sicilia e la Calabria. A Reggio Calabria, con la nave Dattilo, sono giunti circa 500 migranti, mentre a Vibo Valentia ne sono arrivati quasi 200 in pullman.

Questi ultimi, tutti provenienti dall’Africa ma di varie nazionalità (subsahariani, eritrei, tunisini…), sono stati collocati in un capannone a Porto Salvo già adibito all’accoglienza di profughi e visitato dal prefetto Valerio Valenti, nominato poi commissario delegato per lo stato di emergenza per i migranti. All’interno del capannone le persone hanno trovato delle brande e una cucina mobile. I migranti a Porto Salvo verranno poi affiancati e assistiti dal coordinamento “Augustus” di Vibo Valentia della Protezione civile e dall’associazione “Promoarena”. In mattinata dalla Questura di Vibo Valentia verranno intraprese le operazioni di registrazione e fotosegnalazione dei migranti. Una volta registrati e una volta condotte le visite mediche, i migranti partiranno verso altre zone del Paese, secondo una distribuzione decisa a livello ministeriale.