Stefano Santarelli Adamo mano di pietra è il connubio della nuova graphic novel illustrata da Valerio Forconi e pubblicata da Fanucci Editori secondo la collana curata dalla Scuola Romana di Fumetti insieme ad altri titoli come “La fattoria degli animali“. Quale sia il tema di questa pubblicazione e perché è anche un po’ autobiografica l’autore l’ha spiegato in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al giovedì in pieno drive-time e in radiovisione sul canale 264 del digitale terrestre dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro ennesima chiacchierata visto che l’autore era venuto a raccontare il suo libro sui mondiali di calcio degli USA 94 “Brividi d’estate” che raccontava il ritorno di fiamma tra un giornalista sportivo e la sua ex moglie.
Stefano Santarelli Adamo mano di pietra, la struttura
“Dal mio lavoro di sceneggiatura è uscita fuori una storia che si struttura attraverso 100 pagine dal ritmo sostenuto e liberamente ispirata al bellissimo romanzo “La Giungla” di Upton Sinclair. Il tutto è arricchito dal disegno di Vincenzo Forconi che si presenta con un tratto pulito e preciso che si sposa perfettamente alla difficile vicenda del suo protagonista.”
Stefano Santarelli Adamo mano di pietra, di cosa parla il libro
“Si tratta di un racconto che riguarda l’esperienza dell’emigrazione e la presenza di violenza, sofferenza e speranze. È una storia che parla sia di amore che di conflitto sociale. È il viaggio di un individuo che, come un moderno Ulisse, lascia la sua terra natia alla ricerca di un sogno e con un unico desiderio: tornare alla sua Itaca, che per lui ha un nome femminile, Beatrice, anche se preferisce chiamarla affettuosamente Bice. La verità è che è la storia di mio nonno ma anche di un lavoro di fantasia sul tema.”
Su cosa c’è di vero
“La voglia di resistere alla vita, di restare dritti contro il vento, che aveva mio nonno e l’Adamo protagonista, che uccide i tori con i pugni e che, armato solo della sua determinazione e della sua forza, raggiungerà negli Stati Uniti, per trovare lavoro, appunto, nel mattatoio di Chicago. E qui, tra difficoltà, privazioni e soprusi, sospinto dall’amore della sua Bice, resisterà a tutto. O a quasi.”
Sul perché fondò una scuola di fumetti
“Fu un gesto pazzo? Sarò ancor più pazzo a sostenerlo ma non lo credo. Siamo ancora una realtà solida dopo ben trent’anni e, durante tutta questa nostra vita, abbiamo tirato su studenti che poi sono divenuti professionisti reali e attivi del settore. Un esempio? Marianna Ignazi disegna per Bonelli e Giuseppe Di Maio è un illustratore per Disney. Molti insegnanti, poi, sono nomi grossi e riconosciuti del panorama del fumetto in Italia tra cui mi piace citare Carlo Labieni, storyboard-artist per il cinema, pubblicità, televisione e spettacoli multimediali.”
Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Stefano Santarelli:
https://www.radiocusanocampus.it/it/stefano-santarelli-adamo-mano-di-pietra
Ecco la copertina di “Adamo mano di pietra” di Stefano Santarelli: