Lottava da tempo contro una brutta malattia che si era aggravata nell’ultimo periodo. Era stato lui stesso a comunicarlo alla sua gente e ai suoi tifosi da sempre, tramite un post sui social, lo scorso 7 maggio. Non ce l’ha fatta Vincenzo D’Amico che si è spento oggi all’Ospedale Gemelli di Roma dove era stato ricoverato. Aveva 68 anni, il Goden Boy, protagonista con la maglia della Lazio della vittoria storica del primo scudetto nella stagione 1973/74.

Vincenzo D’Amico è morto

L’ennesima notizia tremenda per il mondo del calcio e nel dettaglio per l’ambiente romano. La Lazio perde un altro dei protagonisti indiscussi del primo scudetto biancoceleste arrivato a seguito di una cavalcata straordinaria sotto la guida di mister Tommaso Maestrelli nella stagione 1973/74. Vincenzo D’Amico è morto oggi a Roma, all’Ospedale Gemelli dove era ricoverato. Si è spento dopo aver lottato tanto, nell’ultimo periodo contro una brutta malattia. Aveva appena 68 anni e si era laureato campione d’Italia all’età di 19. Il più giovane della banda, un talento cristallino e la capacità di farsi voler bene da tutti.

Tra i calciatori più amati della storia biancoceleste, è stato una bandiera per il popolo laziale. Nato a Latina, dove con ogni probabilità si svolgeranno i funerali nei prossimi giorni, nel 1954, arrivò alla Lazio nel 1970 dopo aver mosso i primi passi nel Cos Latina e nell’Almas Roma. Ha vestito la maglia con l’aquila sul petto per ben quindici anni, dal 1971 al 1986. Nel mezzo una sola breve parentesi al Torino. A Roma ha collezionato 336 presenze segnando 49 gol. Dopo la carriera da calciatore aveva intrapreso quella da commentatore televisivo. Ora lascia un vuoto enorme nel cuore dei tifosi della Lazio. E’ l’ennesima perdita insopportabile per il popolo biancoceleste, già provato dalla scomparsa di tanti altri protagonisti più o meno recenti della storia. A poco più di un anno dalla scomparsa del capitano, Pino Wilson, adesso anche D’Amico raggiunge parte di quella banda, che vinse lo scudetto e che troppo precocemente perse la sua guida, Tommaso Maestrelli.

La malattia

“Mi dicono che i malati oncologici tirano fuori forze inaspettate! Io ci sto provando!” aveva scritto all’inizio di maggio per annunciare la sua malattia. Un post toccante su Facebook, a cui il mondo del calcio aveva risposto trasmettendogli forza e tanto amore. Una valanga di affetto che però non è bastata. Un cancro, che purtroppo Vincenzo D’Amico non è riuscito a dribblare come invece faceva con estrema facilità sul rettangolo verde. Ha provato a restare aggrappato alla vita in questi due anni con le unghie e con i denti, circondato dall’affetto della sua famiglia e delle persone che più gli volevano bene.

Il cordoglio del presidente Lotito

“Il presidente Claudio Lotito e tutta la S.S. Lazio apprendono con estremo dolore e profonda commozione la notizia della scomparsa di Vincenzo D’Amico, protagonista indiscusso dello Scudetto 1973/74. Leggenda biancoceleste e coraggioso capitano nei momenti difficili della Società, Vincenzino, come tanti lo hanno sempre continuato a chiamare, ha fatto innamorare i tifosi di diverse generazioni con le sue magie in campo e il suo infinito attaccamento alla maglia. D’Amico ha giocato nella Lazio dal 1971 al 1980 e, dopo un anno al Torino, dal 1981 al 1986: mai ha fatto mancare passione, impegno e dedizione ai colori biancocelesti. Il presidente Lotito, a nome di tutto il Club, rivolge alla sua famiglia e ai suoi cari le più sincere condoglianze. Non ti dimenticheremo mai, Vincenzo!”.

Questo il comunicato di cordoglio da parte del presidente della Lazio, Claudio Lotito.