Chiarimenti sulla Rottamazione quater e sulla rigenerazione del credito Iva sono stati forniti dall’Agenzia delle entrate con una risposta pubblicata nella giornata di ieri sulla domanda di definizione agevolata, i cui termini scadevano proprio il 30 giugno. L’Agenzia delle entrate ha specificato che la procedura della rottamazione quater si perfeziona solo nel momento in cui risultino pagati i carichi fiscali entro le scadenze previste.
Il pagamento può concretizzarsi, dunque, mediante il versamento in un’unica soluzione oppure nelle rate risultanti dalla domanda di definizione agevolata sulla quale l’Agenzia delle entrate fornirà l’accettazione entro il prossimo 30 settembre ai contribuenti che abbiano inoltrato l’istanza. Le spiegazioni dell’Agenzia delle entrate sono utili a definire la rigenerazione di un credito Iva, riversato proprio con la Rottamazione quater.
Rottamazione quater: credito Iva rigenerato solo dopo aver pagato
Il credito Iva si rigenera solo al termine della procedura della Rottamazione quater e, pertanto, dopo aver pagato i carichi dovuti in un’unica soluzione o dopo le 18 rate previste dalla pace fiscale del 2023. È quanto ha spiegato l’Agenzia delle entrate nella risposta numero 364 pubblicata nella giornata di ieri, 30 giugno, a un quesito presentato da un contribuente in merito al perfezionamento della Rottamazione. Per il contribuente, in particolare, tale perfezionamento si verifica nel momento in cui si presenti la domanda di definizione agevolata (per la Rottamazione quater la scadenza era fissata nella giornata di ieri, 30 giugno) e nel pagamento della prima rata dovuta.
Non basta la domanda di definizione agevolata 2023
Tuttavia, l’Agenzia delle entrate ha fornito una ricostruzione differente della questione posta e rigettato le convinzioni del contribuente. Infatti, ai fini della rigenerazione del credito Iva riversato nella Rottamazione quater, non è sufficiente presentare la domanda di definizione agevolata e pagare la prima rata, ma è necessario terminare tutto il procedimento agevolato, con pagamento del debito fiscale tutto in un’unica soluzione o delle 18 rate fissata dalla pace fiscale del 2023. Solo a queste condizioni, la definizione agevolata può considerarsi perfezionata perché la procedura va a estinguere tutto il debito residuo del contribuente. Risultato che può essere ottenuto nel momento in cui il contribuente paghi l’ultima rata spettante, definita dalla procedura di tregue fiscale del 2023.
Rottamazione quater credito Iva: entro quando bisognava presentare la domanda di definizione agevolata 2023?
A tal proposito, le regole della Rottamazione quater del 2023 stabiliscono che il debito fiscale del contribuente possa essere estinto tutto in un’unica soluzione, pagando entro il 31 ottobre 2023, oppure pagando le 18 rate della definizione agevolata, la prima delle quali fissata a fine ottobre prossimo. Nella domanda di definizione agevolata presentata entro la giornata di ieri, 30 giugno, il contribuente ha avuto modo di includere i debiti fiscali da inserire nella procedura della piattaforma online dell’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader) e le modalità di pagamento.
Tregua fiscale, ecco le scadenze di pagamento delle cartelle
La procedura dovrà essere accettata dall’Agenzia delle entrate – Riscossione entro il 30 settembre 2023. Un mese dopo è fissata la scadenza della prima rata o del pagamento in un’unica soluzione, mentre al 30 novembre 2023 il contribuente dovrà procedere con il pagamento della seconda rata di quest’anno. Le successive rate scadono tutte entro i tre mesi successivi, con le differente scadenza di luglio. Infatti, le scadenze per gli anni a decorrere dal 2024 sono fissate al 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ogni anno.
Per il pagamento a rate, il contribuente dovrà pagare anche gli interessi in misura ridotta del 2 per cento all’anno. Nel caso in cui non si provveda a pagare le rate alle dovute scadenze (con tolleranza di cinque giorni di ritardo), il debito fiscale si ricompone al netto delle rate che siano state già pagate e si perdono i vantaggi delle definizione agevolata.