Il ministro degli Esteri è tornato sul tema migranti: Tajani ha commentato quanto emerso durante il Consiglio europeo e, tra le altre cose, ha sostenuto che, per affrontare davvero e cercare di risolvere un argomento così importante, l’Italia è pronta a fare la propria parte, a dare il proprio contributo ma c’è bisogno anche degli altri paesi dell’Ue. Ecco allora tutte le dichiarazioni del titolare della Farnesina oggi, sabato 1 luglio 2023.
Migranti, Tajani: “C’è voglia di risolvere il problema”
Il ministro degli Esteri è intervenuto microfoni di Rai Radio 1, ospite al programma Caffè Europa. Ha affermato che l’aspetto migliore per quanto riguarda il Consiglio europeo è stato certamente quello relativo alla Tunisia, luogo da cui partono la maggior parte dei migranti in questo momento. Antonio Tajani ha affermato:
L’elemento più positivo è certamente quello che riguarda la Tunisia, il Paese da cui partono in questo momento molti migranti che arrivano poi a Lampedusa. Qui c’è una consapevolezza, una voglia di risolvere il problema da parte di tutti i Paesi.
Per quanto riguarda però il resto della politica sulla migrazione, non ci sono stati altri risultati poi così positivi secondo il titolare della Farnesina. E come mai?
Perché Polonia e Ungheria hanno una posizione diversa, non hanno votato la parte sulle migrazioni, che era contenuta nel documento che andava nella giusta direzione. Mi auguro che questa intesa possa arrivare prima possibile.
Antonio Tajani ha continuato affermando che bisogna accelerare e continuare a lavorare impegno i determinazione per portare a casa dei risultati che vadano bene sia all’Italia che agli altri paesi appartenenti all’Unione Europea.
Tajani: “Serve piano Marshall”
Sempre ai microfoni di Caffè Europa, il ministro ha sostenuto che servirebbe ora procedere con “un vero piano Marshall europeo”. Antonio Tajani ha riferito che l’Italia deve fare la sua parte ma, dall’altro lato anche l’Europa si deve impegnare. Questo perché secondo il titolare della Farnesina il nostro non può essere l’unico Paese in cui arrivano e rimangono tutti i migranti.
L’Italia deve fare la sua parte, ma serve anche un lavoro forte da parte dell’Ue. L’Italia non può certamente essere il Paese, dove arrivano i migranti, poi costretto a tenerli tutti. Noi abbiamo deciso di accogliere i migranti regolari perché poi possano lavorare nel nostro Paese, ma non possiamo però non avere la solidarietà europea.
Guerra in Ucraina: le parole di Tajani
Il ministro degli Esteri è intervenuto anche sull’argomento guerra in Ucraina. In particolare il politico ha commentato la situazione di oggi. Ha definito positiva la missione del cardinale Zuppi, nonostante i russi non abbiano reagito poi così positivamente come ci si augurava. Ecco le sue dichiarazioni di oggi, sabato 1 luglio 2023, a Rai Radio 1.
Bene la missione dell’inviato di Papa Francesco, il cardinale Zuppi, anche se i russi non hanno risposto così positivamente come tutti avremmo voluto, ma cominciamo dalle cose concrete.
Antonio Tajani ha proseguito augurandosi che la Bielorussia non decida di intervenire nella guerra in atto da ormai più di un anno tra Kiev e Mosca. Il motivo? Il Paese non avrebbe le competenze né le ragioni per entrare a far parte del conflitto. Al momento però, ha ricordato sempre il ministro degli Esteri, proprio la Bielorussia è alleata della Russia dal presidente Vladimir Putin.
Mi auguro che la Bielorussia, pur alleata della Federazione Russa e di Vladimir Putin, non intervenga nella guerra. Perché tengo questo? Non ha alcuna competenza e non ha alcun motivo di entrare in guerra, si tratterebbe soltanto di un appoggio a Mosca.
L’invito del ministro è stato, in ogni caso, quello di far prevalere il buon senso e provare una soluzione per porre fine alla guerra che sta creando tanti problemi, disagi, sofferenze e morti tra Russia e Ucraina. Infine, sempre rimanendo su questo tema, il politico ha affermato di ritenere giusto il poter aiutare l’Ucraina a entrare a far parte dell’Unione Europea.
Allo stesso modo siamo convinti che anche gli altri Paesi candidati dei Balcani occidentali debbano sempre più avvicinarsi all’Ue per diventare membri effettivi.