L’arrivo di migranti a Lampedusa non si arresta e solo nell’ultima notte si sono susseguiti quattro sbarchi. Sono 182 i migranti sbarcati giunti sull’isola a bordo di tre barchini, che trasportavano rispettivamente 42 (7 donne), 37 (1 donna) e 67 (3 donne e 2 minori) persone. Le persone sono state prontamente soccorse dalle motovedette della Guardia costiera. La quarta imbarcazione, con a bordo 36 persone (9 donne e 1 minore), è arrivata direttamente a Cala Madonna. I carabinieri hanno fermato il gruppo di 36 migranti e sequestrato l’imbarcazione. In tutta la giornata di ieri, sull’isola di Lampedusa sono avvenuti 15 sbarchi con un totale di 565 migranti. All’hotspot di contrada Imbriacola, dopo l’arrivo dei 182 e nonostante i numerosi trasferimenti di ieri, sono presenti 2.328 ospiti.

Migranti, sbarchi a Lampedusa: hotspot di contrada Imbriacola al collasso

L’Hotspot di contrada Imbriacola, incaricato di gestire l’accoglienza e la registrazione dei migranti, è ormai al collasso e in grave difficoltà nell’affrontare tale l’emergenza umanitaria. L’hotspot era stato progettato per ospitare un numero limitato di persone in condizioni di accoglienza dignitose, ma si trova ora ben oltre il limite (quasi otto volte tanto) della sua capacità massima, rendendo difficile garantire una buona qualità dell’accoglienza. I migranti si ritrovano così a vivere in condizioni precarie, privi di spazio, servizi igienici insufficienti e risorse umane che li seguano. Neanche i continui trasferimenti di persone, orchestrati dalle Fiamme Gialle, hanno allievato la pressione sull’isola.

La gestione dei migranti in generale, e più in particolare a Lampedusa, è sempre più un tema urgente da affrontare a livello europeo e in sinergia con gli altri Stati, per condividere responsabilità e risorse. Tuttavia, il Consiglio Europeo che si è tenuto nella giornata di ieri si è concluso con un nulla di fatto e senza l’adozione delle conclusioni sulla migrazioni, dal momento che Polonia e Ungheria non le hanno sostenute. Nonostante ciò, continua a essere necessario lavorare per rendere meno pericoloso un viaggio che è tale fin dalla partenza. Alcuni dei migranti sbarcati di recente sull’isola hanno infatti raccontato che alcuni dei “compagni di ‘viaggio’ sono caduti in mare e sono dispersi“.