Daniela Bertoneri, madre di Michelle Causo, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha dichiarato che non crede all’ipotesi secondo cui Michelle sarebbe stata uccisa per un debito di 40 euro. I motivi che la spingono a non avallare tale ipotesi sono principalmente due: Michelle “lavoricchiava, il giorno assisteva i bimbi in piscina”; inoltre, “i carabinieri nella sua cameretta hanno trovato 90 euro, li aveva messi da parte“. Per quanto riguarda la dinamica dell’omicidio, dunque Daniela pensa che tutto era stato premeditato. Il principale sospettato aveva chiamato Michelle al telefono due volte mercoledì, giorno in cui è stata trovata morta. Anche i sacchi di plastica all’interno del quale è stato ritrovato il corpo della giovane Michelle potrebbero essere stati acquistati in precedenza dall’assassino, in un momento di elaborazione dell’omicidio.
Omicidio Michelle Causo, la madre racconta: “La sera prima piangeva, forse sapeva qualcosa”
Secondo la madre, è plausibile che Michelle avesse scoperto “qualcosa di losco, quel ragazzo metteva in giro sui social dei video di ragazzine, magari mia figlia voleva proteggere una sua amica da un possibile ricatto“. Un ulteriore possibile movente sarebbe dovuto a gelosia e volontà di controllo: “forse si era invaghito di lei e davanti a un rifiuto l’ha uccisa“. La madre conosce il principale sospettato O., ci ha parlato qualche volta e le sembrava a posto. Tuttavia, ha poi dichiarato:
Adesso penso che [O.] possa avere davvero un lato oscuro, un’anima nera che non conoscevamo. Mia figlia invece era buona, buonissima, aiutava tutti, ma era anche una ragazza forte e in quel momento avrà provato a difendersi, lei si sapeva far rispettare. Quello però non ha avuto pietà.
I genitori nel mentre aspettano giustizia, “naturalmente“, e una “pena piena” per l’assassino. Nella giornata di oggi si terrà l’interrogatorio a O. e questo potrebbe fare chiarezza sul movente. È plausibile che il principale sospettato non abbia agito da solo, anche perché difficilmente sarebbe stato in grado di sollevare e spostare il corpo di Michelle.
La mamma ricorda la bontà della figlia, ricorda con affetto da tutti a Primavalle, quartiere popolare denominato “il Bronx”:
Se io e mio marito avessimo avuto più soldi l’avremmo potuta far crescere in un altro posto, lei comunque non si lamentava, prendeva la vita con il sorriso.
Tuttavia, questa positività era venuta meno il giorno prima dell’omicidio, come ricorda Daniela “l’ultima sera piangeva, sembrava preoccupata“. Michelle era appena tornata da una gita a Napoli per festeggiare il compleanno con gli amici più stretti, tra i quali non rientrava O. Mercoledì 28 giugno, dice la mamma, “insieme a lei siamo morti tutti: io, mio marito, il nonno e il fratellino. Adesso ci resta solo Susy“, la tanto amata cagnolina della famiglia.
Il padre: “Lo Stato deve fare giustizia”
In giornata sono arrivate anche le parole del padre che ha lanciato un appello forte allo Stato per la risoluzione del caso in maniera rapida e netta:
Lo Stato deve fare giustizia, altrimenti c’è la giustizia della strada…Perdono? Non esiste perdono per una roba del genere, lo considererei solo se mi portassero indietro mia figlia. Certe cose non passano, io non vivo più