Luka Modric rischia un’accusa per falsa testimonianza che in Croazia potrebbe portare anche ad una condanna fino a 5 anni di carcere. Lui insieme con il compagno di nazionale Dejan Lovren, che gioca con l’Olympique Lione, sono finiti sotto inchiesta per una vicenda che risale al 2017 e che riguarda un processo terminato con la condanna di tre dirigenti della sua ex squadra, la Dinamo Zagabria. A far emergere tutta la storia è stata l’agenzia di stampa croata, Hina, a cui risulta che a presentare le accuse – falsa testimonianza – contro i due giocatori, compagni di nazionale, è l’ufficio del procuratore di Osijek. Coinvolti nella stessa vicenda infatti, ci sarebbero anche i tre alti dirigenti alla guida della Dinamo Zagabria nel periodo incriminato. Insieme con loro, è finito tra i condannati anche un funzionario delle imposte su cui invece pendevano le accuse di evasione fiscale e di appropriazione illecita di denaro proprio dalla Dinamo Zagabria. Tutto sarebbe legato alla cessione del campione croato al Tottenham e di Lovren al Lione. Gli anni a cui si fa riferimento sono rispettivamente il 2008 e 2010, anni del passaggio alle due squadre citate dei due giocatori. Successivamente ai loro trasferimenti, i due calciatori sono stati chiamati a testimoniare proprio su alcuni dati relativi ai loro passaggi di squadra.
Modric rischia di finire in carcere per falsa testimonianza
A Modric, poi, in particolare sarebbe stato chiesto in che data aveva firmato gli allegati relativi al contratto da professionista che regolava la distribuzione dei compensi, tra lui e la Dinamo, per il suo trasferimento. In quell’occasione, secondo quanto raccolto da chi sta svolgendo le verifiche, i due calciatori avrebbero rilasciato dichiarazioni false. La vicenda è legata ad un’inchiesta che riguardava Zdravko Mamic, un boss del calcio nazionale che nel periodo incriminato era il direttore generale della Dinamo ed è stato condannato a sei anni e mezzo di prigione per frode e corruzione proprio a danno del club che guidava in quel periodo. Insieme con lui ci sarebbero implicati altri due dirigenti del club di quell’epoca accusati anche loro di appropriazione indebita proprio in occasione delle cessioni di Modric e Lovren. Secondo quanto raccolto dall’accusa il giocatore del Real avrebbe firmato gli allegati al suo accordo da professionista siglato firmato il rinnovo, ma anche dopo aver lasciato il club.
Per la legge croata la condanna potrebbe arrivare fino a 5 anni di carcere
Il dispositivo dell’accusa parla proprio di un gesto fatto consapevolmente: il giocatore, come anche il suo compagno di nazionale, sarebbe stato cosciente di fare un gesto che non rientrava nella legalità. Come si legge nel dispositivo: “pur sapendo che ciò non corrispondeva al vero poiché ha firmato il suddetto allegato al contratto quando aveva già lasciato la società”. Quando cioè era già andato via dalla Dinamo. Il processo per i dirigenti della società è terminato proprio con le condanne degli stessi, la più pesante proprio per il direttore generale dell’epoca, Mamic punito appunto con sei anni e mezzo di reclusione. La cifra che avrebbe sottratto alla società sarebbe pari a 15,5 milioni di euro. E proprio le testimonianze di Modric – insieme con quelle di Lovren – avrebbero tentato di favorire il boss del club che nel frattempo era scappato in Bosnia Erzegovina. Mamic infatti si sarebbe trasferito li prima di ricevere la condanna. Adesso, terminato il processo ai dirigenti, potrebbe cominciare quello che riguarda appunto Modric e Lovren che rischiano una condanna proprio per falsa testimonianza. Secondo il codice penale croato, per l’accusa che viene rivolta ai due calciatori, le condanne possono essere punite con un minimo di 6 mesi di reclusione fino ad un massimo di 5 anni.