“Cultura civilizzatrice” non poteva passare certo inosservata come azzardo linguistico quello usato dal viceministro Cirielli quando ha parlato dell’Italia coloniale.
Il tutto è avvenuto dal palco della manifestazione Fenix dei giovani di ‘Gioventù nazionale’ gruppo giovanile di FDI in corso in questi giorni al laghetto dell’Eur.
Polemica tirata fuori da Rifondazione Comunista
Per il partito di estrema sinistra le parole del viceministro degli esteri Edmondo Cirielli davanti alla platea di Gioventù Nazionale costituiscono “un’aperta apologia del colonialismo italiano fascista e prefascista, un’abominevole apologia del colonialismo”.
Per Maurizio Acerbo, segretario nazionale di PRC si tratta di revisionismo storico quello tirato fuori dal vice ministro quando definisce la politica italiana colonialista del periodo fascista come una “cultura civilizzatrice”.
Lo stesso vale per la narrazione sugli “italiani brava gente” che non hanno depredato e derubato i popoli colonizzati, altro falso per il segretari odi Rifondazione.
L’Italia fascista si è macchiata di crimini contro l’umanità in Africa, compreso l’uso di armi chimiche, che purtroppo continuano a essere rimossi dalla memoria nazionale. Quelle del viceministro sono parole incompatibili con i principi della nostra Costituzione e soprattutto indegne di un paese democratico.
Per le destre è difficile fare pace con certi argomenti
Non è certo la prima volta che si verificano polemiche legate all’uso colorito di alcune parole o espressioni che possono richiamare al ventennio fascista. Una questione culturale che le destre governative stanno cercando di alimentare con un dialogo non sempre possibile.
Lo stesso si è detto però anche a proposito del Ministro Lollobrigida che più di una volta ha cercato di tirare fuori il sinonimo giusto per spiegare il concetto di ‘razza’, fallendo miseramente ogni volta.