Michael Folorunsho, centrocampista classe 1999 reduce da una ottima stagione al Bari conclusa con la beffa finale firmata Leonardo Pavoletti. E’ tornato al Napoli ma è pronto a partire nuovamente, Rudi Garcia lo visionerà ad inizio ritiro ma la volontà del club è di mandarlo ancora a giocare con dei sondaggi arrivati anche dalla Serie A con l’Empoli in cima alla lista. E’ una mezzala che in carriera ha anche ricoperto il ruolo di trequartista, dotato di ottime qualità atletiche che gli permettono di inserirsi in area avversaria con il giusto tempismo.

Chi è Michael Folorunsho?

Romano di origini nigeriane. Centrocampista dal fisico imponente, gioca principalmente come mezzala ma, grazie ad una buona lucidità sotto rete, può essere schierato anche come trequartista. Tecnico, rapido e agile, risulta utile anche in fase difensiva. I primi calci nella scuola calcio capitolina del Savio per poi entrare nel vivaio della Lazio con cui arriva fino in Primavera senza mai esordire in prima squadra.

Ho cominciato nei campetti di periferia di Roma, andando dietro a mio fratello maggiore che giocava con i suoi amici; mi infilavo tra loro, prendevo tante botte, ma così mi sono formato. Poi i miei genitori ci hanno iscritto a scuola calcio e piano piano ho cominciato il mio percorso.

Era una finale contro l’Ostia Mare, il mister mi venne a parlare prima della partita dicendomi di impegnarmi perché i biancocelesti avevano mandato qualcuno per osservarmi. Ero contentissimo, sapevo che dovevo accorciare i tempi se volevo raggiungere il mio sogno. Sono partito in prova con gli Allievi Nazionali e per fortuna è andata bene. Uno dei momenti più belli della mia vita è di certo la prima convocazione in Prima Squadra, in Coppa Italia a San Siro contro l’Inter. Indescrivibile per un ragazzo nato a Roma e tifoso della Lazio, una passione che mi ha trasmesso la mia famiglia, cresciuto con il mito di Paolo Di Canio. Ricordo mia madre emozionata, tutti che piangevano dentro casa, una vera botta di felicità, me la porterò dentro per sempre.

Devo tutto alla mia famiglia, mi sono sempre stati vicini; se sono riuscito a rimettermi in gioco dopo tanti problemi che ho avuto e arrivare fino a qui è grazie a loro. Il tatuaggio che sento più mio è questo sul braccio destro, ritrae me e i miei nonni che giochiamo assieme al pallone.

Da bambino ero cicciotello, poi piano sono cresciuto in altezza, ma è sempre stata una mia dote la fisicità, come anche la capacità di calciare con potenza. E pensare che all’inizio non tiravo mai; ora se ho l’occasione non mi faccio pregare. Spesso la voglia di mettermi in mostra, unita a un fisico importante, ha contribuito a farmi passare per irruento, ma ora, con la maggiore esperienza, ho imparato a controllarmi. Ma di cose da migliorare ce ne sono e ce ne saranno sempre tante, non si arriva mai.

Nel 2017 saluta i biancocelesti e accetta la proposta della Virtus Francavilla. Il 30 luglio dello stesso anno debutta da professionista nella partita vinta per 3-1 contro l’Imolese, valida per il primo turno della Coppa Italia. Il 26 agosto successivo esordisce in Serie C nel pareggio 1-1 con il Lecce. Deve aspettare il 25 febbraio 2018 per la prima rete in campionato ai danni del Sicula Leonzio. L’anno successivo diventa titolare collezionando 35 partite e sette reti in tutte le competizioni.

Non passano inosservate le sue prestazioni con il Napoli che decide di sborsare un milione di euro per acquistarlo e lo gira subito in prestito annuale al Bari in Serie C. Un infortunio e la concorrenza gli impediscono di giocare con continuità per cui a fine stagione accetta la proposta della Reggina in Serie B. Il 30 settembre 2020 debutta da titolare nella sfida di Coppa Italia vinta per 1-0 sul Teramo. Utilizzato come trequartista dall’allenatore Marco Baroni, al termine della stagione accumula 32 partite e 6 reti in tutte le competizioni.

Il 10 agosto 2021 viene nuovamente ceduto in prestito in cadetteria, questa volta al Pordenone. Il calciatore rimane al club friulano fino al 31 gennaio 2022, collezionando complessivamente 17 presenze e tre reti; in seguito alla rescissione del prestito, viene nuovamente girato alla Reggina. L’estate scorsa ritorna a Bari che nel frattempo era salito in serie cadetta. La seconda esperienza con i galletti è decisamente più fortunata della prima, segna 8 gol in 27 presenze contribuendo al raggiungimento del terzo posto in classifica del Bari.