Bonus mamma 2023 prevede che alle genitrici spetti un assegno di 1917,30 euro, tuttavia non tutte sono a conoscenza dell’esistenza di questo contributo. Ciò è dovuto al fatto che l’assegno unico universale ha incorporato parte del bonus, contributi e agevolazioni per i figli, a partire dal 7 mese di gestazione fino ai 21 anni di età, inclusi i figli disabili a prescindere dall’età.
Tuttavia, restano fuori dall’assegno unico il bonus asilo nido e un’altra misura a favore delle neo mamme. Analizziamo insieme le caratteristiche principali del contributo economico in favore dei figli appena nati.
Bonus mamma 2023: subito 1.917,30€ dal Comune
L‘assegno di maternità di base, impropriamente definito Bonus mamma, è un contributo assistenziale riconosciuto dai Comuni ed erogato dall’INPS. L’assegno di maternità dei comuni, viene regolamentato dall’articolo 74 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 51.
Alla genitrice spetta un assegno, nelle situazioni correlate al parto, all’adozione o all’affidamento preadottivo.
Il beneficio spetta alle famiglie residenti su suolo nazionale, comunitari o stranieri con permesso di titolo di soggiorno.
Chi ha diritto all’assegno di maternità del Comune?
L’assegno di maternità dei Comuni viene rilasciato, se soddisfatte diverse condizioni correlate alla al parto o adozione, incluse il possesso di un‘attestazione ISEE in corso di validità, entro determinati limiti di reddito disposti dall’attuale normativa.
La genitrice che richiedono il bonus mamma non deve possedere una copertura previdenziale.
In ogni caso, se la possiede deve rientrare in un importo fisso annuale. E, ancora, il beneficio viene rilasciato se non sono state presentare altre richieste per l’assegno di maternità INPS, così come previsto dalla legge n. 488 del 23 dicembre 1999.
A quanto ammonta il Bonus mamme 2023?
L’INPS nella circolare La circolare INPS 8 marzo 2023, n. 26, ha comunicato l’aggiornamento dei requisiti previsti peri il rilascio del beneficio economico.
Per il 2023, l’importo dell’assegno di maternità rilasciato dai Comuni è stato rivalutato in base alla variazione dei prezzi al consumo secondo l’indice ISTAT. Attualmente, per le famiglie di operai e impiegati, tale indice si attesta all’8,1%.
L’Ente nazionale della previdenza sociale, nella medesima circolare, pone in rilievo l’abrogazione delle condizioni contenute nell’articolo 65, della legge n. 448 del 23 dicembre 1998, a partire dal 1° marzo 2022. L’abrogazione di tali condizioni avverrà a partire dal 1° marzo 2022, come indicato nella circolare menzionata.
L’INPS rilascia cinque mensilità dell’assegno mensile di maternità, alle famiglie in occasione dell’evento di nascita, per l’affidamento preadottivo e per l’adozione senza affidamento, avvenuti nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2023.
L’importo dell’assegno mensile corrisponde, è pari a 383,46 euro, per un totale complessivo pari a 1.917,30 euro.
Il beneficio viene rilasciato in favore delle famiglie che dispongono di una situazione reddituale certificata dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) uguale o inferiore a 19.185,13 euro.
Come e quanto presentare la domanda per il bonus mamma 2023?
I richiedenti che soddisfano i requisiti sopra indicati possono presentare la domanda di accesso all’assegno di maternità tramite il Comune di residenza.
L’ufficio predisposto dall’Amministrazione comunale si occuperà di verificare la sussistenza dei requisiti di legge per il rilascio della prestazione economica, così come disposto dall’articoli 17 e seguenti del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 dicembre 2000.
La domanda dovrà essere presentata entro un termine massimo di sei mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso in famiglia del minore adottato o in affido preadottivo.
Il beneficio economico non è cumulabile con altri emolumenti previdenziali, a condizione che non spetta la quota differenziale. Per maggiori dettagli si rimanda alla pagina ufficiale dell’Assegno di maternità dei Comuni disponibile sul sito ufficiale dell’INPS.
la mia mamma non lavora