Cosa comporta lo stato d’emergenza in Francia? I disordini che sono nati dopo la morte di Nahel tre giorni fa potrebbero portare a misure drastiche da parte di Macron per evitare ulteriori problemi.
Cosa comporta lo stato d’emergenza in Francia: restrizioni e misure speciali
Scontri, città in fiamme e tantissima paura per i cittadini rinchiusi in casa nella speranza che i disordini cessino quanto prima. Da martedì la Francia è in subbuglio dopo la morte del 17enne Nahel, ucciso da un agente di polizia, a nulla è servito l’arresto dell’esponente delle forze dell’ordine. La violenza è aumentata ulteriormente, con gravi incidenti in molte città mentre Parigi sembra essere diventata un vero e proprio campo di battaglia. Tra automobili in fiamme e negozi saccheggiati ci sono stati poco meno di 900 arresti.
Cosa comporterebbe lo stato d’emergenza?
Difesa della repubblica e dei suoi valori, da questi presupposti partirebbe la dichiarazione dello stato di emergenza disciplinato dalla legge 55-385 del 3 aprile 1955. Tale condizione permette il divieto di ogni forma di assembramento e consente:
- di predisporre perimetri protettivi per garantire la sicurezza di un luogo
- vietare incontri pubblici
- chiudere luoghi di culto e luoghi pubblici
- vietare la circolazione in determinate aree
- vietare la permanenza di qualsiasi persona nei confronti della quale vi siano seri motivi di ritenere che il suo comportamento costituisca una minaccia alla sicurezza e all’”ordine pubblico
Tuttavia, lo stato di emergenza non significa pieni poteri nelle mani dell’esecutivo. Sono previste alcune garanzie per limitare gli attacchi alle libertà individuali e allo stato di diritto, inoltre lo stato di emergenza deve essere limitato nel tempo. Inizialmente potrebbe durare dodici giorni ma, se la situazione lo richiede, può essere prorogato con il voto di una legge da parte del Parlamento. Tra il 2015 e il 2016 si è aperto un dibattito per la costituzionalizzazione dell’etat d’urgence.
I precedenti
In Francia è stato predisposto due volte dal 2015. La pima volta dopo la notte del 13 novembre, sulla scia degli attentati islamisti. Questo stato di emergenza è durato quasi due anni, prorogato da leggi varate nel corso dei mesi successivi. Un altro stato di emergenza, questa volta sanitario, è stato decretato da Emmanuel Macron il 23 marzo 2020 per il contenimento della pandemia.