In questo mese in Italia 26.906 persone sono risultate positive al Coronavirus, mentre 351 sono decedute: questi i dati Covid giugno 2023. A rivelarcelo sono i vari bollettini settimanali pubblicati dal ministero della Salute, che tiene monitorata la situazione epidemiologica nel nostro Paese. Siamo passati dall’inizio del mese con oltre 9mila nuovi positivi all’ultima settimana con solo 4mila.
I dati Covid giugno 2023 in Italia
Andando più nello specifico, come si può facilmente vedere sul sito del ministero, nelle quattro settimane di giugno 2023, nel nostro Paese ci sono stati quasi 27mila nuovi casi e 350 decessi legati al Covid-19. In particolare, nella settimana dal 2 all’8 giugno abbiamo visto 9.084 nuovi casi e 108 decessi. In quella dal 9 al 15 7.461 nuovi positivi, 81 morti. Dal 16 al 22 i numeri sono stati 5.660 e 76. Poi dal 23 al 29 4.701 positivi e 86 morti.
Il totale di nuovi soggetti risultati positivi in Italia nell’ultimo mese e quindi di 26.906. 351 sono invece i soggetti morti per motivazioni e patologie legate al Coronavirus. Concentrando invece l’attenzione su quest’ultima settimana, sono stati 4.701 i casi di Covid in Italia mentre i decessi 86. Il numero dei contagi nel nostro Paese scende dunque in questi 7 giorni rispetto ai precedenti, ma sale quello relativo ai morti. Il tasso di positività per la settimana dal 23 giugno 2023 al 29 è di 2,6%.
Covid Italia: i dati della settimana
I numeri fanno riferimento alla settimana che ha preso il via venerdì 23 giugno e si è conclusa ieri, giovedì 29. Facendo un rapido confronto con i 7 giorni precedenti, possiamo dire che i casi di Covid sono calati del 17%. La scorsa settimana erano infatti 5.660. Per quanto riguarda i decessi, in questa settimana sono stati 86 e ciò vuol dire circa il 13% in più rispetto a prima, quando erano invece 76.
Giù il tasso di positività in una settimana di 0,3 punti percentuali. Esso passa infatti dal 2,9% al 2,6%. In tutto i test eseguiti nel nostro Paese questa volta sono stati 180.198, -6,6% rispetto ai 192.906 dei 7 giorni precedenti. A rendere noti tutti i dati riguardanti la diffusione del coronavirus nel nostro Paese è il consueto bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute. Bollettino che fotografa l’andamento della situazione epidemiologica in Italia.
Il Covid e le sue varianti oggi: qual è la situazione?
Mentre qui i numeri sulla situazione Covid sembrano non destare particolari preoccupazioni (almeno per il momento), lo stesso non si può dire del tema delle varianti. O meglio, a parlarne è ancora una volta l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità che, nello specifico, cita le varianti “Arturo” e “Kraken”.
La prima, denominata scientificamente XBB.1.16, è passata dal 15,7% al 20,5% mentre la seconda, XBB.1.5, dal 32,1% al 19,8%. A livello globale, la “Arturo” è salita in un mese di 4,8 punti percentuale. Considerato la stesso periodo invece “Kraken” ha segnato un netto calo, con -12,3 punti percentuali. Ciò è quanto emerge dal bollettino settimanale sempre dell’Oms.
Per adesso sotto i riflettori ci sono queste due varianti. Esse sono state individuate segnalate fino ad ora in oltre 100 Paesi. Per la precisione “Arturo” in 89, “Kraken” in 114. Ce ne sono poi altre 6 sotto monitoraggio in tutto il mondo.
L’opinione di Matteo Bassetti
A commentare la situazione varianti oggi è stato il direttore Malattie infettive Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti. Il dottore ha sostenuto che ormai queste non interessano quasi più a nessuno, motivo per cui, secondo lui, non avrebbe neanche molto senso continuare a parlarne. Ecco le sue parole di oggi dopo la pubblicazione del report Oms.
Penso che le varianti Covid non interessino più a nessuno. Quindi sapere che Kraken ha superato in qualche modo Arturo o che Arturo ha superato Kraken. Credo che interessi poco, la variante XBB ormai è predominante e ovviamente tra le XBB 1.16 o 1.5 o 1.4 o 1.3 ci sono poche differenze.
Il professore Matteo Bassetti ha affermato inoltre che ancora oggi c’è troppo terrorismo sulla popolazione italiana e non. Terrorismo che però sarebbe meglio evitare a tutti i costi.
Io lo ripeto ancora una volta: parlare di varianti non aiuta nessuno, non serve a nessuno e quindi è il caso di finirla. Tutto il terrorismo che è stato fatto sulle varianti non ha portato a nulla ma ha fatto sì che la gente abbia perso credibilità nel mondo della medicina e della scienza.
Infine il dottore ha concluso oggi, venerdì 30 giugno 2023, affermando ancora una volta l’importanza delle vaccinazioni contro il Coronavirus.
Si è parlato troppo di varianti e si è parlato troppo poco del beneficio dei vaccini eliminiamo la ‘V’ delle varianti e lasciamo soltanto la ‘V’ delle vaccinazioni.