A poche ore di distanza dallo storico accordo fra le opposizioni, con Azione, Partito Democratico, +Europa e Movimento 5 Stelle insieme all’Alleanza Verdi – Sinistra Italiana, che hanno trovato una linea comune sul tema del salario minimo, c’è una voce fuori dal coro. Ed è quella di Italia Viva.
Renzi contro la proposta delle opposizioni
Quindi, alle firme di Conte, Schlein, Fratoianni, Bonelli, Magi e Richetti, manca quella del partito lilla. Italia Viva, appunto. La formazione ex-Terzo Polo ha infatti comunicato in una nota che Matteo Renzi non firmerà la proposta sul salario minimo e sul lavoro insieme agli altri leader: “Il fatto di essere all’opposizione del governo Meloni non significa essere in una coalizione alternativa“, tuonano dal team della Leopolda. “Matteo Renzi – continua Italia Viva – non firmerà neppure proposte su giustizia o fisco con Meloni e Salvini”.
Sul salario minimo Renzi dice no
Nella nota diramata dal Quartier Generale di Italia Viva inoltre si sottolineano le motivazioni:
“Nel merito sul salario minimo Italia Viva aveva presentato alle elezioni un testo diverso da quello che è stato proposto dal CampoLargo e dunque in coerenza con il mandato elettorale Italia Viva proporrà degli emendamenti al testo, votando a favore dei punti su cui è d’accordo. Italia Viva si comporterà allo stesso modo sui prossimi disegni di legge su giustizia, su infrastrutture, su sanità. Votiamo le leggi che ci convincono ma restiamo all’opposizione di Meloni e distanti dalle posizioni sul lavoro di Fratoianni, Conte e Schlein”.
E a ribadire il concetto in tema di salari, lo stesso Matteo Renzi. Anche, ma non solo, sui social