Pensioni, chi potrà ritirarsi nel 2024? Incredibile, la risposta fatica a materializzarsi. Tuttavia, secondo diverse indiscrezioni, le prospettive previdenziali future potrebbero essere buone. Le prime conferme sulla pensione 2024 arrivano da Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, che ha spiegato la presenza di una riforma pensioni correlata alla Manovra finanziaria 2024.

Attualmente, non ci sono risposte, ma arriveranno solo con la definizione delle risorse da impegnare nella prossima legge di Bilancio. Analizziamo nel dettaglio i possibili scenari della riforma pensioni prevista dal governo Meloni.

Pensioni: chi potrà ritirarsi nel 2024?

Sembra proprio che non ci sarà alcun colpo di scena, forse qualche cambiamento nell’assestamento finanziario 2024. I lavoratori hanno davanti un luglio “de Fuego” e poche prospettive previdenziali per il 2024.

Tra i cambiamenti della riforma fiscale, gli assesti degli ammortizzatori sociali, si auspicavano buone novità sul fronte previdenziale. Per il 2024, in tanti speravano di vedere la “luce infondo al tunnel” per una vita tranquilla in pensione.

D’altronde, il 2023 è iniziato all’insegna dei cambiamenti e l’obiettivo del governo Meloni sembrava voler centrare la riforma del sistema previdenziale italiano.

Aumentando gli importi delle pensioni, mirando a creare un sistema equilibrato, ma soprattutto, equo rispetto all’incidenza tuttora registrata sull’inflazione e l’aumento di beni e servizi.

Le prime notizie sulla concretezza della riforma pensioni potrebbero arrivare verso la fine di settembre, ovvero dopo la convalida della nota di aggiornamento al DEF. Vediamo insieme le prospettive previdenziali della riforma 2024.

Come sarà la riforma delle pensioni nel 2024?

 Secondo quanto riportato dalla Federazione lavoratori pubblici e funzioni pubbliche (FLP), non sono mai emerse prospettive reali per la riforma pensioni 2024.  A confermare questo presupposto vi è l’approvazione del DEF (Documento di Economia e Finanza) da parte del Consiglio dei Ministri l’11 aprile.

Il confronto tra governo e parti sociali, nonostante annunci e buone prospettive, è sfumato lasciando tanta amarezza. Molti aspettavano una soluzione per la pensione anticipata “Opzione donna” e “pensione dei giovani”, oltre ad altri interventi significativi di pensionamento nel 2024.

Come previsto, nel 2024, i lavoratori andranno in pensione rispettando i requisiti imposti dalla legge Fornero.

Quale sarà l’età pensionabile nel 2024?

Resta la pensione di vecchiaia a  67 anni d’età con un minimo 20 anni di contributi, mentre per la pensione anticipata, rimane l’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e di 41 anni e 10 mesi per le donne, con una finestra mobile a tre mesi.

Molto probabilmente, le deroghe previste per la pensione anticipata donna Opzione donna resteranno in vigore, senza alcuna modifica ai requisiti introdotti dalla Manovra 2023. È probabile che anche l’anticipo pensionistico Ape sociale resti invariato, in linea con i criteri previsti nella legge di Bilancio 2023.

Potrebbe essere confermata la misura Quota 103 che prevede un pensionamento a 62 anni e 41 anni di contributi, unitamente ad altre condizioni. Tuttavia, la struttura attuale della misura non permette l’accesso alla pensione a una vasta platea di aventi diritto.

Il vero problema è che la peggiore previsione per il 2024 porta all’utilizzo del sistema previdenziale italiano per rimpinguare le casse dello Stato.

Difatti, non sarebbe una soluzione anomala, ma è già utilizzata nel 2023, ad esempio con le modifiche ai requisiti della pensione anticipata Opzione donna e la rivalutazione delle pensioni correlate a un imponibile pari a 2.100 euro lordi al mese. Inoltre, non possiamo ignorare l’alto livello d’inflazione registrato a marzo, pari al 7,6%.

Pertanto, è necessario rafforzare il tavolo di confronto con le Parti sociali nei prossimi mesi, evitando di rimandare gli interventi verso la coda dell’estate o poco prima dell’approvazione della nota di aggiornamento al Def prevista per fine settembre.

D’altronde, all’interno del Documento di Economia e Finanza sono previsti diversi interventi sulla disciplina pensionistica, considerando che attualmente i lavoratori italiani vanno in pensione a 67 e 71 anni di età.